Due illustrazioni del monaco cinese Yongjia Xuanjue |
Ugetsu
Monogatari 75 (la storia della pioggia e luna)
~
scritto da Akinari Ueda ~
Aozukin
(Il cappuccio blu) ~ 8 ~
Allora
Kaian gli ha domandato:
“Ho
sentito dire dal villaggio che tu sei diventato una bestia dopo essere preso
dalla carnale una volta. Questo è proprio un karma bruttissima per te, che è
tanto mesero quanto non si può esprimere con la parola. Tu appari al villaggio
ogni notte minacciando il popolo, quindi, loro sono sempre ansiosi. Io, sapendo
questa realtà, non ho potuto trascurarla e ci sono venuto appositamente per
riportarti alla ragione. Ma tu, hai voglia di ascoltarmi sul serio per
riprendere la tua natura umana?”
Il
padrone ha risposto:
“Voi
siete veramente il Budda vivo. Mi insegnate per favore, la ragione da
dimenticare subito questo orribile karma in cui sono caduto.”
Kaian
ha detto:
“Se tu
vuoi ascoltarmi, vieni qua.”
E lui
ha fatto sedere il padrone sulla pietra piatta situata alla fronte della
veranda. Poi, Kaian ha messo il cappuccio blu suo alla testa del padrone e gli
ha chiesto d’interpretare le due frase di Zheng-dao-ge (una poesia usata dai
monaci dello Zen, che esprime l’illuminazione, composta di 1814 lettere, Si
dice che l’autore di questa poesia è Yongjia Xuanjue, vissuto in Cina da 675 a
713) recitandolo come seguente:
“La
luna è chiara illuminando il braccio di mare e il vento che soffia il pino
sulla riva fa sentire la voce del pino. Alla notte dell’autunno tanto lunga
cosi, cosa serve la vista limpida e pura di questa sera? È veramente una figura
della natura come dev’essere. Ma questa figura della grande natura purifica se
stessa e anche gli altri alla conseguenza. Questo è proprio la legge della
natura. Se uno ne comprenda il vero significato, potrà impadronirsi della
verità da solo. Questo è lo stato mentale pacifico e illuminato.
Tu, prova
di cercare il vero significato di queste frase della poesia con calma, non
lasciando questo posto. Quando tu l’avrai capito, potrai trovare di nuovo il
tuo carattere di Budda innato tuo.”
Kaian,
dopo aver detto queste parole cortesi al padrone, è sceso dalla montagna.