Kwaidan
(la storia dei fantasmi), scritto da Yakumo Koizumi (71)
La storia di Hoichi senza le orecchie (7)
Hoichi ha risposto per fare il sotterfugio:
“Maestro, perdonatemi per favore. Io ci avevo
un po’ da fare e ci voleva troppo tempo per finirlo entro la giornata.”
Il monaco si è sorpreso anzi che
preoccuparsi, sentendo il modo di dire di Hoichi che non osava dire la verità.
“Forse non sarà un caso di ordinaria
amministrazione. Ci dovrebbe essere un motivo. Può darsi che qualche demonio si
sia impossessato di questo giovane cieco.”
Il monaco, cosi si è preoccupato che
Hoichi poteva essere imbrogliato dal spirito malvagio.
Allora, il monaco non dicendo più niente a
questo momento, ha ordinato segretamente ai servitori di tenere d’occhio Hoichi,
Lui ha chiesto a loro fortemente di seguire Hoichi dovunque andava la notte.
E la notte, si vedeva Hoichi che lasciava il
tempio come previsto. I servitori quindi, seguivano Hoichi con la lanterna a
mano.
Questa notte pero, era tanto tenebre perché
pioveva e appena che i servitori arrivavano alla via principale, Hoichi era già
scomparso. Forse lui aveva fretta molto.
Ma era stranissimo perché lui era cieco e inoltre, la strada era brutta.
Comunque, i servitori, camminando in fretta,
hanno visitato una per una delle case che Hoichi normalmente visitava, pero,
nessuno aveva la minima idea per la destinazione di Hoichi.
Dopo aver cercato completamente, i servitori tornavano
al tempio lungo la spiaggia. E loro si sono veramente sorpresi, perché si
sentiva il suono di Biwa dal cimitero del tempio.
La direzione del cimitero era proprio buia e
come al solito, si vedevano solo alcuni fuochi fatui che ardevano qua e là.
Loro si affrettavano il passo per il
cimitero. E hanno trovato finalmente Hoichi con la luce della lanterna, che stava dentro lì.
Hoichi, sotto una pioggia battente, stava
seduto da solo avanti alla tomba dell’imperatore Antoku (quello che era
affogato in giovane a Dannoura) e raccontava la parte della battaglia a
Dannoura con la voce alta, suonando Biwa.
Attorno di Hoichi, cioè avanti o dietro o sulla
pietra tombale, ardevano i fuochi fatui, come se fossero accesi le candele
innumerevoli. Non era mai successo fino ora questo tipo di fenomeno che si
vedevano i fuochi fatui cosi immensi agli occhi umani.
Due foto dei fuochi fatui |