Due foto del parevento giapponese |
Kwaidan
(la storia dei fantasmi), scritto da Yakumo Koizumi (58)
La
storia di Aoyagi (3)
Quando
la ragazza ha steso un po’ il suo collo avanti per servire il Sakè a Tomotada,
lui si è sorpreso molto di aver notato di nuovo la sua bellezza, mai visto
finora. Poi anche lui ha ammirato il suo comportamento molto elegante.
A
questo momento, la vecchia gli ha chiesto scusa dicendo:
“Signore,
mia unica figlia Aoyagi è cresciuta in questa zona talmente montuosa e lontana
da posti abitati. Perciò non conosce bene la maniera giusta come la donna
educata. Vene chiedo perdono.”
Tomotada
ha risposto interrompendola:
“No,
no! Io mi sento tanto felice di stare vicino a una ragazza cosi bella come lei.”
E
lui ha continuato a osservarla a lungo finché lei diventava rossa per pudore. Tuttavia, lui non ha potuto ancora staccare i suoi occhi da lei. La
vecchia, guardando che lui non toccava niente il cibo sul tavolino, ha detto:
“Signore,
avrete freddo molto, perché siete stato lungo tempo fuori. Il nostro piatto è
povero e forse non sarà piacevole per voi, ma vi prego, vene servite. E
naturalmente anche il Sakè.”
Tomotada
quindi, ha mangiato e bevuto tanto in modo che la coppia vecchia fosse contenta.
Ma,
l’aspetto della ragazza timida e graziosa lo attirava sempre più.
Tomotada
ha cominciato a parlare con lei. Il modo di parlare della ragazza allora, era
tanto bello quanto il suo viso.
(Sarà
sicuro che lei è cresciuta in montagna, ma, mi sembra che lei non sia la solita
campagnola. Penso che i suoi genitori saranno stati di origine nobile, perché
si vede una certa nobiltà da tutto ciò che lei si comporta.)
Tomotada
ha pensato cosi, e non potendo resistere la gioia che gli è venuta nel cuore,
ha composto improvvisamente una Waka per lei.
“Tazunetsuru
Hanakatotekoso Hiwokurase Akenuninadoka Akanesasuran”
(Traduzione: