giovedì 24 marzo 2016

Le serie degli antichi racconti giapponesi (98)


Due esempi di Kanshi (la poesia in ideogramma)


Kwaidan (la storia dei fantasmi), scritto da Yakumo Koizumi (62)

La storia di Aoyagi (7)

Tomotada si affliggeva molto. Lui pero, sapeva la impotenza di se stesso, perché lui non era altro che un messaggio mandato dal paese lontano e attualmente era sotto della protezione del grande Daimyo in Kyoto. Perciò inevitabilmente era impossibile di agire contro questo Daiyo per lui.

E poi, riflettendo bene di quello che aveva fatto, lui si è accorto della sua stupidità. Perché lui è sposato senza il permesso del suo signore, cioè lui ha violato la regola del Samurai. Tuttavia, restava ancora una speranza per lui. Se Aoyagi potesse fuggire dalla residenza del signore Hosokawa…..

Dopo aver pensato ripetutamente, lui ha deciso di mandare la lettera a Aoyagi alla fine. Questo era naturalmente un piano rischioso, perché qualsiasi documento o lettera che arrivava alla residenza, si portava alla mano del signore prima di tutto. Tomotada pero, ha deciso di provare questa avventura.

Allora, lui ha cercato un mezzo per comunicare il suo pensiero alla donna con la poesia Kanshi (una poesia scritta solo in ideogramma) formata solo dai 28 ideogrammi. In questi 28, lui includeva il suo amore profondo e la sua disperanza, come seguente:

Koshi Ooson Kojin o Ou, Ryokuju Namidaotarete Rachuo Uruosu

Koumon Hitotabiiru Fukakikoto Uminogotoshi

Koreniyori Shuro Kore Rojin

(Traduzione:

Quando un giovane nobile ha voluto seguire la donna bella, il pianto le irrorava il vestito. Se una volta lei entrasse nella residenza del signore, che è proprio come il mare profondo, non si potrebbe più portarla fuori.  Ed io mi aggiro solo qua e là attorno con la tristezza.)