mercoledì 8 luglio 2015

La serie degli antichi racconti giapponesi (26)


Due illustrazioni della portantina

La storia di un boscaiolo del bambù (25)

L’imperatore ha detto:

“Non hai ragione. Comunque sia, vieni con me.”

E lui ha avvicinato la portantina da far salire Kaguya Hime, ma lei è diventata a un’ombra improvvisamente. L’imperatore quindi, ha capito che lei non era una donna ordinaria e ha detto con rammarico:

“Allora, non ti porterò al mio palazzo e tu puoi tornare alla forma come prima. Io vado via essendo contento di averti visto almeno.”

Kaguya Hime quindi, è apparita come prima ma, l’imperatore, apprezzando la sua bellezza, ha avuto tanta difficoltà di ritenersi. Comunque, lui ha lodato il vecchio perché gli ha fatto vedere Kaguya Hime e il vecchio ha offerto un buon pranzo ai funzionari seguiti all’imperatore.

Dopo di che, l’imperatore è andato via lasciando il suo cuore a Kaguya Hime e in via di ritorno, le ha mandato una Waka come seguente:

“Sono talmente triste che fermo la portantina mia ogni tanto per voltarmi a guardarti. È la colpa tua, perché tu non volevi venire con me.”

La risposta di Kaguya Hime:

“Ho vissuto per lungo tempo in casa povera coperta con le erbacce. Io, che sono cresciuta in questa condizione, come mai posso vedere il palazzo ornamentato di gioielli?”

Leggendo questa Waka, l’imperatore ha perso di più l’intenzione di tornare al suo palazzo, ma poiché era troppo scomodo di pernottare nella portantina, era tornato al palazzo.

L’imperatore, vedendo le dame che stavano vicino a lui, ha pensato che non c’era paragone tra loro e Kaguya Hime nella bellezza, anche se loro erano tanto più belle delle altre donne. Lui quindi, pensando sempre di Kaguya HIme, è stato da solo, cioè non ha voluto visitare le sue donne e ha mandato le lettere a Kaguya Hime frequentemente.

La sua risposta anche era molto emozionante e l’imperatore, ogni volta che si commuoveva alla vista di natura, come l’albero e l’erba, le ha scritto qualche Waka.