domenica 12 luglio 2015

La serie degli antichi racconti giapponesi (27)


Due illustrazioni di Kaguya Hime che sta guardando la luna

La storia di un boscaiolo del bambù (26)

Sono passati tre anni mentre loro due (Kaguya Hime e l'imperatore) scambiavano le lettere. All’inizio di una primavera, Kaguya Hime sembrava pensierosa più che normale, guardando la luna. 
Uno le ha detto addirittura:

“Sarà meglio evitare di guardare il viso della luna.”

Tuttavia, lei la guardava quando non c’era la gente attorno e piangeva molto. E al 15 luglio, quando era apparsa la luna piena, lei, essendo seduta sulla veranda, stava seriamente pensierosa. Allora, i servi che servivano vicino a lei, hanno detto al vecchio:

“Kaguya Hime guardava sempre la luna malinconicamente, ma in questi giorni ci pare che il suo aspetto sia veramente anormale.  Supponiamo che lei si affligga gravemente. Osservatela attentamente per favore.”

Il vecchio quindi, le ha chiesto:

“Perché tu guardi la luna, essendo cosi assorta nella meditazione?  Mi sembra che non ci sia nessuna cosa da preoccuparti.”

Kaguya Hime ha risposto:

“Quando guardo la luna, mi sento insicura e inquieto, non so come mai, di questo mondo. Tuttavia, non è che io stia lamentando di particolare.”

Dopo di che, il vecchio, andando alla stanza di Kaguya Hime di nuovo, ha visto il suo aspetto pure pensieroso. Lui quindi le ha detto:

“Mia cara figlia, di che cosa stai pensando? ”

Kaguya Hime ha risposto:

“No, io non penso niente. Mi sento indifesa senza motivo.”

Allora il vecchio ha detto:

“Non guardare la luna. Secondo me, ogni volta che tu la guardi, diventi più pensierosa.”

Kaguya Hime ha risposto:

“Io, pero, non posso fare a meno di guardarla.”

E come al solito, quando appariva la luna, sospirava seduta sulla veranda. Nel tramonto del sole, lei stava ancora attiva, ma quando sorgeva la luna, lei sospirava e piangeva ogni tanto. 
Tutti i servi perciò, guardando il suo aspetto, hanno bisbigliato:

“Forse lei avrà qualche segreto dentro sé.”

Comunque pero, non solo i genitori ma anche tutti quanti non capivano la ragione.