Okuno Hosomichi, il viaggio per Touhoku, nord-est in
Giappone, scritto da Matsuo Bashou
Il diario di Bashou (55)
Il giorno 16, poiché il
cielo è molto sereno, io e Tousai siamo andati alla spiaggia d’Iro (situato
nella baia di Tsuruga) per prendere la piccola conchiglia chiamata Masuho. La
distanza per andare a quella spiaggia è circa 28km con la nave. Uno dei miei
compagni di Haiku, chiamato sig. Tenya, che gestisce l’agenzia marittima, ci ha
preparato Warigo eSasae ecc. (Warigo è il cestino da pranzo e Sasae è il tubo
di bambù da mettere Sakè, come si vede nelle foto di sopra). Comunque, lui è
molto attento verso noi.
Inoltre, lui ci ha fatto
accompagnare i suoi servi. E noi siamo partiti in gran numero con la nave. E poi,
noi, fortunatamente a grazia del vento favorevole, siamo arrivarti alla
spiaggia d’Iro velocemente.
Sulla spiaggia, si
trovano tante capanne povere di pescatori e fra queste, c’è un tempio buddista
privo di vivacità. Noi quindi, vi siamo entrati e abbiamo passato il tempo bevendo
il tè e Sake.
Passando così il tempo,
chissà quando, si vedeva il tramonto. E la scena del villaggio di pescatori
così deserta, alla sera d’autunno, mi è capitata una certa emozione nel seno. Allora
ho composto due Haiku, come seguenti:
1) Sabishisaya
Sumanikachitaru Hamanoaki
2)Naminomaya Kogainimajiru
Haginochiri
Traduzione:
1) La tristezza dell’autunno
in questo villaggio, non si può confrontare con qualsiasi altra cosa. Nel
romanzo della storia di Genji, c’è una scena che il protagonista (il principe
Genji) è esiliato a Suma (situato nella presente provincia Hyogo, e a quell’ora,
era la spiaggia molto deserta), ma secondo me, in questo villaggio, la vista
autunnale è molto più emozionante.
2) Nel fondo della increspatura
di questa spiaggia, sono sparsi le conchiglie di Masuho, di cui Saigyo ha composto
una Waka. Guardandole bene, fra queste conchiglie rose, si vedono anche i pezzi
di fiori di lespedeza un po’ rossastri, chissà da dove sono arrivati.
Ho fatto scrivere i punti
essenziali successi a quel giorno sulla carta a Tousai e l’ho lasciata nel
tempio.