mercoledì 7 giugno 2023

La serie della letteratura giapponese~623





 
Sopra, due foto del tempio buddista Eiheiji

E sotto, la gente che pratica la meditazione dello Zen in questo tempio



Okuno Hosomichi, il viaggio per Touhoku, nord-est in Giappone, scritto da Matsuo Bashou

 

Il diario di Bashou (52)

 

Siamo andati a pregare il tempio buddista Eiheiji che dista circa 5.5km dalla strada principale. Il fondatore di questo tempio si chiama Dougen (1). Lui ha fondato questo tempio al posto molto montagnoso e lontano dalla città, lasciando il mondo umano.

 

Forse ci sarà stato il perché, che la persona comune come io, non potrà capire.

 

(1) Dougen (12001253) è nato come il figlio di un nobile molto alto. Ma lui è andato al monte Hiei (dove c’è il grande tempio buddista Enryakuji) quando aveva 13 anni, e all’anno 1214 è diventato il discepolo del monaco della setta Rinzai dello Zen, chiamato Eisai. Dopo tanti sforzi dello studio, lui ha potuto avere l’approvazione come il monaco della setta Rinzai dello Zen, dal suo maestro. E all’anno 1223, lui è andato alla Cina, nel periodo della dinastia Song, con il suo collega. E girando per i diversi templi dello Zen, alla fine, ha potuto acquisire la profonda conoscenza dell’altra setta Soudou dello Zen e all’anno 1227 è tornato in Giappone. E all’anno 1244, ha costruito il tempio buddista Eiheiji della setta Soudou dello Zen.

 

Dopo, io ho voluto ad andare a Fukui che dista circa 11km da Eiheiji, ma per andare a quella zona, ci voleva tanto tempo per il buio.

 

Comunque, qui a Fukui abita un mio conoscente vecchio, chiamato Tousai. Tanti anni fa, forse più di dieci anni fa, lui è venuto a Edo e mi ha visitato. Poiché lui è molto vecchio, io non sapevo se lui sia ancora vivo o no. Io quindi, ho domandato le notizie di lui a un uomo, allora lui mi ha indicato che Tousai sta ancora vivo e abita vicino a lì.

 

La sua casa, nonostante che sta nella città, si è trovata nel luogo appartato e silenzioso. Ѐ la casa proprio povera. Sotto la gronda, stanno crescendo la luffa e la zucca a fiasco. E poi, la cresta di gallo e la saggina hanno fronde tanto lussureggianti quanto coprire l’ingresso del recinto.