Tsurezure Gusa (193)
Noi siamo sempre in avversità o in fortuna. Questo deriva dal fatto che noi
siamo attaccati al dolore e alla gioia sena posa. La gioia significa amare e desiderare
qualcosa. E noi non possiamo cessare di chiedere la gioia. Quello che noi
desideriamo è, prima di tutto, la fama. E in questa ci sono due tipi. Uno che è
causato dalla azione, e l’altro che è causato dallo studio o dall’arte.
E il secondo desiderio nostro è la concupiscenza e il terzo è l’appetito. Non
c’è nessun altro desiderio che è tanto vitale quanto questi tre.
Questi tre desideri nascono dal pensiero sbagliato e sono accompagnati dai
tanti dolori. Perciò, sarà meglio di non averli.
Quando io avevo otto anni, ho domandato a mio padre, che cosa è il Budda.
Padre mi ha detto che il Budda è l’essere umano svegliato. Allora, gli ho
domandato in che maniera la persona può diventare il Budda. Mio padre mi ha risposto
che queto è possibile dall’insegnamento di Budda. Io, di nuovo, ho domandato, chi
ha insegnato a quel Budda. Mio padre mi ha detto che, anche lui è diventato Budda
guidato dall’altro Budda.
Allora io, con tanta curiosità, gli ho domandato:
“Dunque, il primo Budda in che maniera è diventato il Budda?”.
Mio padre mi ha risposto ridendo:
“Forse sarà sceso dal cielo oppure nato dalla terra.”
E dopo, mio padre ha parlato ai suoi amici gioiosamente:
“Io sono stato messo dalle insistenti domande di mio figlio, e non riuscivo
a rispondergli alla fine.”
Tsurezure Gusa, fine