Makura no Soushi (85)
~ Il primo saggio in Giappone, scritto da
Sei Shonagon ~
Il testo (84)
Ottantesimo uno paragrafo
Quello che si vede triste:
La voce che continua a parlare soffiandosi
il naso senza sosta.
Il viso della gente quando strappa i
sopraccigli. (In questo periodo,
i nobili (uomo e donna ambedue)
strappavano i sopraccigli, truccavano e si disegnavano due punti neri sulla
fronte, invece delle sopracciglia.)
Ottantaduesimo paragrafo (1)
Dopo il giorno quando siamo andate a
Saemonno no Jin (consultate per favore “La serie della letteratura giapponese ~
70 ~”), sono stata a mia casa prendendo il congedo. E sono passati alcuni
giorni, allora una mia collega mi ha mandato una lettera su cui c’è scritto:
“L’imperatrice dice che tu devi tornare
presto possibile alla corte, poi anche lei si ricorda sempre la sagoma
posteriore di te quando sei andata a Saemon no Jin. Come mai tu sei stata
vestita tanto sorpassata con noncuranza? Forse, pero, ti credevi bella di te stessa, o no?”
(N.B:
L’imperatrice non l’ha detto sul serio,
naturalmente è uno scherzo.)
Io allora, ho risposto subito il
ringraziamento per le premure dell’imperatrice e poi, aggiunto alla mia collega
come seguente:
“Come no? Io immaginavo anche
l’imperatrice abbia guardato bella quella vista di me all’alba, come se fosse quella
bella vergine che era descritta su Waka composta da Nakatada. (※1)”
Ma, subito dopo, la mia collega mi ha
mandato il messaggio dall’imperatrice come seguente:
“Perché tu hai detto la cosa che fa
perdere la faccia di Nakatada, nonostante che lui è l’uomo favorito da te? (※2)
Comunque, tu devi venirci entro
stasera ad ogni costo, se no, la nostra signora ti odierà molto.”
Allora, io ho risposto:
“Se l’imperatrice mi odia, già è orribile
per me, ma se mi odia ““molto””, è troppo grave per me. Io verro alla corte
imperiale anche se ci sia il pericolo della vita.”
Poi, ci sono andata subito.
(N.B: Riguardo a (※1) e (※2),
questa storia è un po’ complicata, quindi spiegherò alla prossima volta.)