L'illustrazione di un cacciatore |
La foto di un procione |
Kwaidan
(la storia dei fantasmi), scritto da Yakumo Koizumi (24)
Il senso comune (3)
Il monaco e il suo discepolo,
prostrandosi, recitavano il sutra intensamente. Invece il cacciatore, alzandosi
improvvisamente, appena ha preso l’arco messo a fianco di lui, ha scoccato la
lunga freccia contro Bodhisattva brillante. La freccia trafiggeva proprio il
seno di Bodhisttva profondamente.
Allora, era scomparsa subito quella luce
brillante con il suono tremendo come quello del tuono. E nello stesso tempo, la
figura di Bodhisattva era sparita.
Dopo di che, è rimasto solo un buio col
vento forte cha passava via alla porta.
“Ehi, tu, quanto sei deplorevole!” Il
monaco ha gridato versando la lacrima del pentimento e disperazione:
“Sei veramente blasfemo e stupido! Cosa
hai fatto? Sei troppo temerario e insensato.”
Tuttavia, il cacciatore, ascoltando le
parole del monaco, non ha dimostrato l’aspetto del pentimento nemmeno quello dell’arrabbia.
Fra un po’, lui ha cominciato a parlare
con l’aria quieta:
“Signor monaco, calmatevi e ascoltatemi.
Voi avete pensato che potete guardare Bodhisattva a causa delle vostre pratiche
religiose e virtù accumulate per lungo tempo. Ma se questo sia vero, come mai potevo
vederlo anche io? Io, come sapete voi, sono un cacciatore illetterato e vivo
ammazzando l’animale. Ho sentito dire
una volta, che ci sia il Bodhisattva in qualche posto nel mondo, pero chi non
ha fatto le pratiche religiose sufficientemente, non potrà mai vederlo. Signor
monaco, voi siete la persona di grandi virtù e pura sia fisicamente sia
moralmente. Perciò è logico che voi siete tanto illuminato quanto vedere il Bodhisattva.
Tuttavia, perché posso vederlo anche io che ammazzo l’animale per vivere? Io
pero, l’ho visto proprio adesso come voi. Io penso quindi, quello che abbiamo
visto non sia il vero Bodhisattva ma forse un fantasma. Potrebbe attentare alla
nostra vita. Perciò vi prego di non accusarmi fino all’alba. Io vi dimostrerò la
prova del mio detto senz’altro.”
Al sorgere del sole, il cacciatore e il
monaco sono andati al posto dove quella cosa lucente era scesa e vi hanno
trovato una macchia chiara di sangue. Seguendola, loro sono arrivati a un antro
lontano centinaia passi dal tempio.
Poi, guardando dentro, loro hanno visto il
cadavere di un grande procione, trafitto dalla freccia del cacciatore.
Anche il monaco erudito e devoto si fa
ingannare dal procione facilmente. Invece il cacciatore illetterato che manca
ai suoi doveri religiosi, ha il senso comune giusto come un cacciatore sin dalla
nascita. Con questa forza del senso comune, lui è riuscito a scoprire l’illusione
pericolosa e cacciarla via.
∼ Il senso comune, fine ∼
∼ Il senso comune, fine ∼