mercoledì 20 giugno 2018

La serie della letteratura giapponese ~ 129~


Due foto di Budda Amitabha



Makura no Soushi (129)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (128)

Novantasettesimo paragrafo (2)

Poiché l’imperatrice mi ha dato il pennello e la carta, ho scritto come seguente:

“Basta che è sul petalo di loto, anche se sia inferiore fra tutti nove. (1)”

Allora l’imperatrice mi ha detto:

“Che è il modo di dire tanto timido! Non stai bene se dici tale cosa. Tu, hai dichiarato con certezza prima, che preferisci di essere amata più di tutti o niente, quindi, devi realizzare l’intento tuo.”

E ho risposto:

“Ma questo dipende da chi.”

La signora mi ha detto:

“No, no, questo modo di pensare non va bene. Tu devi desiderare di essere amata prima che tutti, dalla persona di numero uno.”

Era tanto interessante!

(1) : Come ho scritto nella sezione precedente, in questo periodo Heian era diffuso il Buddismo fra la classe aristocratica. Soprattutto il concetto di Gokuraku Jyodo (il mondo puro d’assoluto agio che si trova al di là dell’ovest cielo) era molto popolare. È considerato che in questo mondo puro sta il Budda Amitabha e salva tutta la gente anche se sia cattiva (ma, in questo caso, questa gente almeno deve chiamare sinceramente il nome di Amitabha per chiedere la salvazione). E in questo mondo puro Budda Amitabha prepara i nove petali di loto per far sedersi i morti, classificando in tre, cioè, il supremo, il medio e l’inferiore ed inoltre queste tre classificazioni si divide ancora in tre, cioè ciascuna ha la più alta, media e bassa. E i morti possono sedersi sul petalo di loto o supremo o inferiore secondo l’azione in vita.
Nel caso di Sei Shonagon, lei ha detto va bene anche la posizione bassa, se sia amata dall’imperatrice, perché per lei è grande onore lo stesso.

Comunque, per prima, l’imperatrice ha domandato a Sei Shonagon, “Ma come fai se ti amo dopo l’altra?” con il tono solenne, ma questo è uno scherzo che imita la domanda e la risposta che si scambia fra i monaci buddisti in una certa occasione ufficiale.