Due foto della poltiglia di riso bianco |
Makura no Soushi (5)
~ Il primo saggio in Giappone, scritto da
Sei Shonagon ~
Il testo (3)
Il secondo paragrafo (2)
Il giorno 8, gli uomini che hanno ottenuto
una promozione, visitano i suoi superiori per ringraziare con il loro carro. Mi
sembra che, anche il suono del carro sprizzi gioia a questo momento.
Il giorno 15, in ogni casa si offre la
poltiglia di riso bianco al padrone. Poi, la gente, portando a mano la legna
che è usata per cuocere il riso, cerca di colpire la schiena di qualsiasi
donna.
(N.B: Questo è un costume in questo periodo,
che deriva da una credenza superstizione, cioè si credeva che la donna avrebbe
potuto concepire se fosse colpito da questa legna.)
Tutte le donne aspettano la buona
occasione per colpire le altre, ma nello stesso tempo loro devono essere
attente per non essere colpite. Ma, quando una è riuscita a colpire la sua
collega o amica, tutti i presenti ridono e quella che era colpita prova
dispetto.
Loro colpiscono anche la padrona. In
questo giorno, anche nel palazzo imperiale si fa la stessa cosa. Qualche volta
sono colpiti anche gli uomini. Si mette proprio da parte tutte le cerimonie.
Questa cosa è cominciata da un scherzo, ma
ci sono alcuni che provano veramente dispetto. È strano ma divertente.
Quando si procede i cambiamenti del
personale a gennaio, l’atmosfera nel palazzo imperiale si rinnova. Nonostante
che è nevicato o gelato, i nobili passano qua e là portando la lettera di
richiesta a mano.
(N.B:
A questo periodo Heian, era abitudine che
ogni nobile presentava la lettera di richiesta per ottenere la posizione più
alta ai suoi superiori quando è sopraggiunto il tempo dei cambiamenti del
personale. Questi cambiamenti, tranne alcune eccezioni, si procedeva al gennaio
e all’agosto solitamente.)
Quando si vedono i giovani nobili del
quarto o quinto grado (a questo periodo una persona che aveva il grado quinto e
di più alto, si chiamava “il nobile”) che passano qua e là con la lettera di
richiesta a mano, anche il mio cuore è pieno di speranza.