mercoledì 14 gennaio 2015

La storia di Kyoto (2)


Due foto di Nagaoka attuale

Nell’anno 781, l’imperatore Konin ha ceduto il trono a suo figlio Yamabe, che è stato chiamato l’imperatore Kanmu dai posteri e suo fratello chiamato Sawara era nominato al principe ereditario per il voler di Konin.
(N.B
Come ho già scritto altra volta, il nome dell’imperatore come Konin, Kanmu e cosi via, è quello che era regalato dopo la sua morte. Si chiamava quindi, solo “Sua Maestà l’imperatore” dal popolo di quell’epoca, ma in questo blog, per comodità metto il nome postumo.)

Quando Kanmu è salito al trono, c’erano alcuni problemi attorno a lui. Per esempio, a Nara era rimasta ancora qualche ombra dei discendenti di Tenmu, che non erano molto d’accordo per il regno suo.  Infatti, anche se ha potuto soffocare preventivamente, stava per succedere qualche rivolta da loro, e poi, come si può capire nel caso di Dokyo, il potere del monaco del tempio buddista, soprattutto quello di Todaiji, il tempio gigante costruito dall’imperatore Shomu, era tanto forte quanto dava il fastidio a Kanmu.
Infine, Kanmu ha deciso di spostare la capitale, per rinnovare tutta la situazione, cacciando via l’influenza del sangue di Tenmu, rimasta come la muffa.  A questo momento, c’era un suddito chiamato Fujiwara no Tanetsugu, molto in gamba, e il nipote di un ministro che aveva servito tanto bene per rendere Kanmu all’imperatore.  Anche Tanetsugu, la cui madre era di una zona di Yamashiro e loro due erano coetanei e poi avevano un certo complesso d'inferiorità comune nel punto che loro madri non erano di classe tanto alta.

Kanmu e Tanetsugu quindi, hanno parlato da soli sullo spostamento della capitale in modo che non possa svelarsi agli altri, perché se tutti lo sapessero, si poteva essere causata qualche sedizione dagli elementi scontenti.
E quello che c’era come il luogo candidato per la prossima capitale nel loro cuore era il villaggio Nagaoka, situato  nella parte più ovest in Yamashiro.(vicina alla provincia Osaka)