sabato 20 aprile 2013

“Kojiki” ~ le documentazioni delle faccende antiche ~2




(Ancora) tre foto del fiore di ciliegio

L’introduzione da traduttrice (2)

Dato che l’anno scorso era 1300° anniversario da quando fu compilato Kojiki, ne sono stati fatti i diversi avvenimenti in varie località del Giappone e fra le fiabe molto conosciute dai giapponesi, ci sono tante storie che derivano da Kojiki. Perciò si può dire che lo è stato sempre familiare a noi. Purtroppo pero, è scritto tutto in cinese classica che pochi giapponesi sanno leggerlo, quindi quasi tutti di noi dobbiamo contare su quello tradotto in lingua contemporanea e naturalmente anch’io sono una di questi.  
Nel periodo che non c’era l’usanza di rappresentare in lettera la lingua parlata, sembra che Ohno Yasumaro stesso avesse faticato a conformare il contenuto trasmesso a voce alla frase cinese. All’època di Nara, in cui funzionava abbastanza bene il sistema burocratico, per tutti i funzionari era obbligatorio di scrivere la lettera cinese. Ovviamente, Yasumaro era un uomo di cultura e aveva una profonda conoscenza della lingua cinese classica, ciò nonostante, lui ha avuto la grande fatica di esprimere tutto quanto nella maniera giusta. Infatti, in Kojiki (anche altre opere scritte nel periodo di Nara) si trovano ogni tanto le parti non sistemate bene grammaticamente, perché lui ha dovuto usare le lettere cinesi (ideogrammi) solo come i segni fonetici. E questo, anche a noi lettori attuali, dà spesso la difficoltà d’interpretazione.

Chiedo scusa, se quest’argomento possa essere troppo fastidioso per Voi…
A proposito, riguardo a quel narratore Hieda no Arei, ho scritto come un uomo, ma ci sono alcuni studiosi che lo considerano come “una donna”.  Secondo loro, poiché Arei era di famiglia della linea femminile chiamata Sarume, che serviva come la diaconessa di generazione in generazione, c’è molta possibilità di essere donna.
Questa questione, ma, non è ancora risolta.