domenica 22 febbraio 2015

La cultura giapponese (1)



Due foto di Chigai Dana

Ikebana (1)


Ikebana si chiama anche l’arrangiamento dei fiori in Italia, ma in giapponese adesso è chiamato “Kado” (significa la strada del fiore) e se ne trovano circa 40 scuole fra piccole e grandi.
Fra queste, la più vecchia e storica è la scuola “Ikenobo”, quindi, comincio a scrivere la storia di Ikebana, seguendo alla tradizione di questa scuola.
Il fiore, naturalmente un essere amato tutto nel mondo. Il Giappone ha le quattro stagioni ben distinte, perciò il popolo, sentendosi sempre l’incostanza dell’anima viva dal cambiamento di quella, passava la vita in armonia con la natura.
E nel 6° secolo, con l’introduzione del Buddismo, l’usanza di offrire il fiore al tempio buddista è popolata. Il Buddismo, trovandosene la lettera di “Fiore” nella frase di Sutra ogni tanto, aveva il rapporto molto profondo con il fiore dall’origine.

Il fiore rappresentativo da offrire alla statua di Budda è il loto che se ne trova tanto in India, il paese di nascita del Buddismo, ma in Giappone, inoltre di ciò, i vari altri fiori erano scelti in ogni stagione e offerti.
Lo stile per offrire il fiore a Budda non fu unico, pero dal 12° al 14° secolo, era man mano stabilita la forma con Tre Arnesi, cioè il vaso, l’incensiere e il candeliere.

In breve tempo, nel periodo Muromachi (1336~1574), le varie pitture e oggetti erano portati dalla Cina, chiamati “Kara Mono (Kara è il modo di chiamare Cina nel vecchio tempo in Giappone e Mono significa l’oggetto)” e si è formato  “Shoin Zukuri ”, uno stile tipico della casa di Samurai, adatta per disporre questi. Shoin deriva dallo studio dei monaci dello Zen nell’antica Cina e Zukuri significa la costruzione.
Prima di questo periodo, la casa dei nobili era chiamata “Shinden Zukuri” (consultate per favore la sezione della “Costruzione”) e da quando è cominciato il regime di Shogun, n’è cambiato anche allo stile di Shoin Zukuri, che è l’origine della casa giapponese attuale. La caratteristica tipica di Shoin Zukuri, rispetto a Shinden Zukuri, ha tante camere distinte dal muro oppure la porta scorrevole chiamata Fusuma. Poi ogni camera ha il suo uso, come per esempio il salone per ospiti, il soggiorno privato, la cucina, quella da letto e cosi via. Soprattutto, nel tempio e la casa dell’uomo di potere come Shogun, nel salone di ospiti, in un angolo, era costruita la parte elevata dall’asse spessa chiamata “Oshi Ita (significa l’asse premuto)” e anche lo scaffale chiamato “Chigai Dana” (significa quello che è fatto da due o tre ripiani montati nella maniera disaccordata fra sinistra e destra), su cui era ornamentato dal vaso di fiore. Questo modo di ornamentare il salone è stato sistemato dai servitori di Shogun e loro vi hanno introdotto anche quella maniera di Tre Arnesi del Buddismo. Cosi, era nato “Tate Bana (significa lo stile di mettere in piedi il fiore, consistito dalla pianta principale e l’erba secondaria)”.