Due foto di Chigai Dana |
Ikebana (1)
Ikebana si chiama anche l’arrangiamento dei fiori in Italia,
ma in giapponese adesso è chiamato “Kado” (significa la strada del fiore) e se ne
trovano circa 40 scuole fra piccole e grandi.
Fra queste, la più vecchia e storica è la scuola
“Ikenobo”, quindi, comincio a scrivere la storia di Ikebana, seguendo alla
tradizione di questa scuola.
Il fiore, naturalmente un essere amato tutto nel
mondo. Il Giappone ha le quattro stagioni ben distinte, perciò il popolo,
sentendosi sempre l’incostanza dell’anima viva dal cambiamento di quella,
passava la vita in armonia con la natura.
E nel 6° secolo, con l’introduzione del Buddismo, l’usanza
di offrire il fiore al tempio buddista è popolata. Il Buddismo, trovandosene
la lettera di “Fiore” nella frase di Sutra ogni tanto, aveva il rapporto molto
profondo con il fiore dall’origine.
Il fiore rappresentativo da offrire alla statua di
Budda è il loto che se ne trova tanto in India, il paese di nascita del Buddismo,
ma in Giappone, inoltre di ciò, i vari altri fiori erano scelti in ogni stagione
e offerti.
Lo stile per offrire il fiore a Budda non fu unico,
pero dal 12° al 14° secolo, era man mano stabilita la forma con Tre Arnesi,
cioè il vaso, l’incensiere e il candeliere.
In breve tempo, nel periodo Muromachi (1336~1574),
le varie pitture e oggetti erano portati dalla Cina, chiamati “Kara Mono (Kara
è il modo di chiamare Cina nel vecchio tempo in Giappone e Mono significa l’oggetto)”
e si è formato “Shoin Zukuri ”, uno
stile tipico della casa di Samurai, adatta per disporre questi. Shoin deriva
dallo studio dei monaci dello Zen nell’antica Cina e Zukuri significa la
costruzione.
Prima di questo periodo, la casa dei nobili era
chiamata “Shinden Zukuri” (consultate per favore la sezione della “Costruzione”)
e da quando è cominciato il regime di Shogun, n’è cambiato anche allo stile di
Shoin Zukuri, che è l’origine della casa giapponese attuale. La caratteristica
tipica di Shoin Zukuri, rispetto a Shinden Zukuri, ha tante camere distinte dal
muro oppure la porta scorrevole chiamata Fusuma. Poi ogni camera ha il suo uso,
come per esempio il salone per ospiti, il soggiorno privato, la cucina, quella
da letto e cosi via. Soprattutto, nel tempio e la casa dell’uomo di potere come
Shogun, nel salone di ospiti, in un angolo, era costruita la parte elevata dall’asse spessa
chiamata “Oshi Ita (significa l’asse premuto)” e anche lo scaffale chiamato “Chigai
Dana” (significa quello che è fatto da due o tre ripiani montati nella maniera disaccordata
fra sinistra e destra), su cui era ornamentato dal vaso di fiore. Questo modo
di ornamentare il salone è stato sistemato dai servitori di Shogun e loro vi
hanno introdotto anche quella maniera di Tre Arnesi del Buddismo. Cosi, era
nato “Tate Bana (significa lo stile di mettere in piedi il fiore, consistito
dalla pianta principale e l’erba secondaria)”.