domenica 15 aprile 2018

La serie della letteratura giapponese ~ 110~

Lo strumento Biwa

Un suonatore di Biwa



Makura no Soushi (110)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (109)

Novantesimo paragrafo

Un giorno, i tanti nobili si giocavano suonando il flauto e Koto (la cetra orizzontale con 13 corde) per tutto il giorno e quando si accendeva la luce, l’avvolgibile era tenuta ancora aperto. Perciò, l’imperatrice teneva Biwa (il liuto giapponese) raddrizzato, in modo che non si poteva vedere la sua faccia da fuori. A questo momento, lei si indossava i diversi vestiti ammucchiati di colore rosso, alcuni lucidi e alcuni smerigliati. E portava Biwa di colore nero lucidissimo, coprendo con la sua manica. La sua figura era già troppo bella, inoltre, la sua mano fino al suo fronte, cioè tutta la parte visibile nel suo corpo, era tanto bianca e bella quanto incomparabile.

Io quindi, ho detto a una delle mie colleghe seduta vicino a me:

“Forse quella donna descritta nella poesia di Bai Ju-yi (1), che nascondeva metà della sua faccia, non sarà stata bella cosi. Ma comunque, lei era la donna della classe ordinaria.”

Allora, questa ancella, è andata appositamente vicino all’imperatrice, facendosi largo tra le altre ancelle e le ha raccontato quello che avevo detto.

L’imperatrice quindi, con un sorriso, ha detto:

“Voi sapete il dolore dell’addio?”

Era veramente spiritosa, come al solito!

N.B: (1)

Bai ju-yi è un poeta cinese vissuto 772~846 (A.D). Le sue poesie erano amate molto dai nobili nel periodo Heian e, in questo caso, le parole di Sei Shonagon deriva dai versi come seguente (tradotta solo una parte in giapponese):

“Io, Bai Ju-yi, sono andato a un porto per salutare un mio amico che parte via con la nave. Ero tanto triste e a quel momento, ho sentito il suono di Biwa non sapendo da dove si sentiva. Io ho chiesto chi lo suonava, ma, nessuno mi rispondeva. Tuttavia, ho provato a chiamare molte volte, allora finalmente è apparsa quella suonatrice coprendo la metà della faccia sua con Biwa.”

Shonagon ha parlato alla sua collega basandosi su questi versi e l’imperatrice anche ha risposto con la stessa tecnica. È superfluo dire che questa conversazione non si compone se una di due non sapesse la poesia di Bai Ju-yi.