mercoledì 22 novembre 2017

La serie della letteratura giapponese ~ 71 ~


Due illustrazioni della scena dell'inferno

Makura no Soushi (71)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (70)

Settantasettesimo paragrafo

(I paragrafi 75,76 sono saltati)

Il giorno dopo di una cerimonia buddista, l’imperatore ha fatto vedere all’imperatrice il paravento su cui è dipinta la scena dell’inferno. È veramente grottesca e orribile! L’imperatore pero, mi ha detto apposta di vederla. Io ho risposto di no, e subito sono ritirata alla mia stanza e ho dormito.

Questo giorno, ha piovuto e l’imperatore che è un po’ annoiato, ha fatto suonare la musica chiamando i nobili suonatori. Soprattutto chi ha suonato Biwa (lo strumento giapponese che somiglia al liuto) è bravissimo. Poi anche l’armonia di tre diversi tipi di flauto è affascinante. Quando una musica è finita, il fratello dell’imperatrice ha recitato una poesia cinese che adatta molto all’atmosfere d’allora, che significa:

“La musica di Biwa è finita e io ho chiesto il nome del suonatore, ma, mi risponde difficilmente.”

(Questa poesia è una frase di quella composta da Bai Ju-yi, il poeta cinese che è vissuto da 772 a 846 e all’epoca di Heian in Giappone, è stata amata molto la poesia sua fra i nobili.  Questa poesia era composta da Bai Ju-yi, quando lui ha sentito il suono di Biwa da un barco all’occasione in cui è stato sulla riva di un fiume per salutare l’amico suo.)

Io che avevo dormito fino a questo momento di nascosto, non ho potuto più rimanere ferma nel letto, perché m’interessavano troppo sia la musica sia la poesia recitata dal fratello dell’imperatrice.  

Io quindi, mi sono alzata e venuta avanti a loro dicendo:

“Ho paura molto della scena dell’inferno, ma, sono troppo debole di questo genere del raduno tanto magnifico. Il mio carattere di questa non cambierà mai.”


E tutti ridevano.