mercoledì 10 maggio 2017

La serie della letteratura giapponese ~ 17 ~


Due foto del salice

Makura no Soushi (17)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (16)

Sesto paragrafo (4)

Io, posando lo specchio sotto, ho detto:

“Allora, tu sei pure Okinamaru, è vero?”

Il cane ha abbaiato esageratamente prostrandosi sulla terra. E l’imperatrice, guardando il suo aspetto, rideva con un sospiro di sollievo. Poi, lei ha chiamato subito Ukon e spiegato tutta la situazione. Allora, anche tutte le ancelle presenti ridevano. L’imperatore, sentendo il nostro chiasso, ci è venuto e detto ridendo anche lui:

“Mi sono veramente meravigliato! Non ho mai pensato che il cane avesse la intelligenza e ragione di questo genere!”

Allora, le ancelle che servono l’imperatore ci sono radunate e hanno chiamato il nome del cane ciascuno a suo modo, e ormai, il cane si muoveva rispondendo a loro chiamata senza esitazione.

Io ho detto:

“Ma comunque, la sua faccia è orribilmente gonfiata, poverino! Vorrei far dargli qualche medicazione a una serva.”

Una mia collega mi ha detto:

“Tu hai svelato finalmente la natura di Okinamaru. Mi pare che tu abbia realizzato il tuo desiderio che tenevi nel cuore.”

Mentre noi chiacchieravamo e ridevamo cosi, è apparso un Kuroudo e ci ha detto:

“È vero che Okinamaru è tornato? Voglio verificarlo subito.”

Ho fatto rispondergli a una serva:

“No, no! Non dite sciocchezze! Non c’è quello qua.”

Ma lui si è vantato dicendo:

“Voi negate, pero io lo troverò a ogni costo fra poco. Se voi volete nasconderlo, saprete subito che lo è inutile.”

Comunque, vedendo questa situazione, l’arrabbia dell’imperatore è calmata e Okinamaru ha ricuperato lo stato come prima.


Con tutto ciò, io mi sono veramente commossa quando ho visto Okinamaru che si tremava e abbaiava rispondendo alla mia chiamata. Quanto intelligente e carino! Fino a quel momento, io credevo che solo l’essere umano poteva piangere quando era chiamato con la voce pieno di compassione….invece…