domenica 26 febbraio 2017

Le serie degli antichi racconti giapponesi (195)


Due illustrazioni dei saggi cinesi nel bosco di bambù 


Ugetsu Monogatari 84 (la storia della pioggia e luna)

~ scritto da Akinari Ueda ~

Hinpukuron (Il saggio sulla povertà e la ricchezza) ~ 6 ~

Continuavano ancora le parole dello spirito dell’oro:

“Riguardo a quello che prospera e anche tiene la lunga vita nonostante che è avaro e cattivo, io ci ho una opinione diversa dalla vostra.

Pazienza! Ascoltatemi un bel po’. Io sono apparso avanti a voi con la figura umana provvisoriamente, ma io non sono Divinità nemmeno Budda. Mi sono solo incarnato dall’oro che non ha il sentimento umano, quindi, ci ho l’idea diversa dagli uomini normali. Come ho detto prima, uno che prosperava nel vecchio tempo, sapendo bene l’andamento della natura e il profitto del terreno, gestiva l’industria adatta a ciò. Di conseguenza, lui è diventato ricco.

D’altra parte, di quello che è cattivo e avaro, quando lui vede il danaro, lo inchina come se serva ai suoi genitori. Lui non se ne frega se non ci sia il cibo e il vestito sufficiente e pensa solo al denaro notte e giorno. Perciò, è logico che si raduna il denaro a lui. Io sono un essere disumano come ho detto, quindi, non ci ho la ragione da agire seguendo alla morale umana che distingue il bene e il male.

Lodare il bene e punire il male è la cosa da fare solo per il Cielo, Dio e Budda. Questi tre sono quelli che dimostrano la strada umana eternamente giusta. È assolutamente impossibile che io lo faccia.

Perciò, comprendete per favore che noi, gli spiriti dell’oro, raduniamo a chi ci tratta con tanta cura, anche se lui sia avaro e cattivo. Questo è proprio il punto diverso da voi uomini.

E poi, riguardo a un ricco di buon cuore, se lui faccia buone azioni a chiunque senza motivo oppure presti il danaro subito a qualcuno, non accertando bene il suo carattere, il denaro andrebbe via da lui tra poco. Perché l’uomo di questo genere maneggia il denaro frivolmente, conoscendo solo come se lo usa, ma non conoscendo la virtù del denaro.

Oppure, nel caso della persona povera nonostante che fa buone azioni ed è sempre sincera agli altri, lui è nato dapprima come un uomo che non può avere il favore dal cielo. Perciò, lui non potrà mai diventare ricco, anche se lui lavori con tutte le forze possibili.

Allora, io direi che il saggio nel vecchio tempo cercava di diventare ricco se lui ne pensava possibile, se no, passava la vita libera e tranquilla nel bosco o nella montagna a modo piacere suo, distaccato dalle cose mondane. Quanto sarà stato puro e fresco il suo cuore! Mi sento perfino invidia!”