mercoledì 22 febbraio 2017

Le serie degli antichi racconti giapponesi (194)

Sopra, la statua di Budda
e
Sotto, quella di Bodhisttva


Ugetsu Monogatari 83 (la storia della pioggia e luna)

~ scritto da Akinari Ueda ~

Hinpukuron (Il saggio sulla povertà e la ricchezza) ~ 5 ~

Sanai ha continuato a parlare:

“Comunque, riguardo a chi finisce la sua vita in questa maniera, il Buddismo ne spiega per la causa di sua Karma e il Confucianesimo invece, ne dice per la causa del suo destino stabilito dapprima.

Se ci sia la vita futura come dice il Buddismo, il popolo potrà ritenere la rabbia per la sfortuna in questo mondo, pensando che potrà avere la ricompensa in futuro per la sua buona azione sconosciuta.

Perciò, della strada di ricchezza, il Buddismo ne spiega la ragione sufficientemente ma, il Confucianesimo no. Mi pare che anche voi credete il Buddismo, se non sia cosi, mi parlate il vostro pensiero schiettamente.”

Lo spirito dell’oro ha risposto:

“La vostra domanda, purtroppo non ha ancora la conclusione giusta nonostante che è stata parlata dai diversi studiosi da molto tempo. Secondo l’insegnamento del Buddismo, il problema della ricchezza e della povertà in questo mondo deriva dall’azione della persona, se ha fatto bene o male nella sua precedente vita. Io pero, lo trovo poco giusto.

Perché si trovano dappertutto le persone ricche ma molto arroganti e crudeli. Allora possiamo dire che queste persone avranno fatto bene nella loro precedente vita?  Se loro fossero buoni e gentili nella vita precedente, perché in questo mondo possono comportarsi nella maniera brutta cosi?

Comunque, io credevo che il Budda e Bodhisattva odiavano l’onore e l’avidità, ciò nonostante come mai loro ci dicono della ricchezza e povertà?

La teoria che la gente ricca aveva fatto bene nella sua precedente vita mentre invece, quella povera no, secondo me, è sbagliata. La persona che fa sempre l’azione buona sinceramente non considerando se sia ricca o povera, anche se non avrà la ricompensa lui stesso, ma, certamente i suoi discendenti l’avranno un giorno.

Per esempio, io vi parlerò del caso dell’imperatore Shun in vecchia Cina. Lui era la persona veramente di virtù e santo e ricco. E per la causa della sua virtù, i suoi antenati anche erano rispettati come se fossero l’imperatori e i suoi discendenti hanno potuto tenere la ricchezza, la posizione alta e l’onore. Questo esprime delicatamente e concretamente il fatto che l’azione buona ricompensa da sé a chi l’aveva fatta.

Anche se uno abbia fatto l’azione bona, se lui aspetta la ricompensa, non si può dire che lui ha il buon cuore."