domenica 9 ottobre 2016

Le serie degli antichi racconti giapponesi (155)


Due foto della custodia per le statuette di Budda


Ugetsu Monogatari 44 (la storia della pioggia e luna)

~ scritto da Akinari Ueda ~

Jasei no In (la storia di un uomo attaccato dallo spirito del serpente) ~ 5~

Toyoo era condotto a una sala in cui era piazzato il Tatami e sistemato bene dalla custodia per la statuetta di Budda, la tende e la pittura. Questi arredamenti erano tanto belli e eleganti quanto avevano l’atmosfera di una lunga storia.

Era assolutamente impossibile credere che fosse l’abitazione del popolo ordinario.

A questo momento, è entrata Manago dicendo:

“Mi dispiace, questa casa manca di personale, perciò non posso trattarvi con molta ospitalità, ma, almeno posso offrirvi alcuni bicchieri di Sakè.”

Nonostante che la sua parola, erano preparati tanti piatti d’ogni sorta di ghiottonerie avanti a Toyoo e Maroya gli ha servito a versare Sakè nel bicchiere.

A Toyoyo, sembrava che tutto quello che gli stava succedendo fosse un sogno e aveva paura di svegliarsi. Ma era proprio la realtà!

Fra un po’, Manago, poco arrossita come il fiore del ciliegio per Sakè, dimostrando una civetteria incantevole come la brezza primaverile a Toyoo, ha cominciato a parlare con la voce bellissima come quella dì usignolo:

“Se io non dichiari il mio amore pensandolo vergognoso, io morirei struggendomi. E tutti mi diranno che sono morta dalla maledizione della divinità. Allora, ciò imputerà alla divinità la colpa alla fine. Penso che questa cosa non sia giusta quindi, io confesso arditamente. Non lo pensate mai solo il mio capriccio.

Io sono nata in Kyoto di origine, ma diventando subito l’orfana, sono cresciuta sotto la mia nutrice. Poi, sono sposata con un certo Agata e tre anni fa, poiché il mio marito è dovuto venire qui per il suo lavoro, io l’ho seguito. Il mio marito pero, prima di scadere il suo mandato, è morto da una malattia e sono diventata sola che non ho nessun parente su cui contare.

Poi, ho sentito dire che la mia nutrice è diventata monaca e partita per dedicarsi a pratiche religiose, quindi, non trovo ormai nemmeno un conoscente nella città di Kyoto.  Per favore, comprendete la mia situazione.

Ieri, quando ci siamo incontrati per caso, ho trovato che voi siete veramente l'uomo misericordioso e sincero. Perciò mi è venuta la voglia, chiedo scusa la mia indiscrezione, di dedicarmi a voi per tutta la vita. Se voi non pensiate di me da disprezzare, volete scambiarvi una promessa di matrimonio con un bicchiere di Sakè?”