mercoledì 17 agosto 2016

Le serie degli antichi racconti giapponesi (140)



Le donne che suonano Koto


Ugetsu Monogatari 29 (la storia della pioggia e luna)

~ scritto da Akinari Ueda ~

Kibitsu no Kama (la pentola del tempio scintoista Kibitsu) ~ 2 ~

C’era una volta, un uomo chiamato Shodayu Izawa, nel paese Kibi (una zona nella presente provincia Okayama). Nel quindicesimo secolo, il suo nonno ci ha fissato la sua dimora e dopo, per tre generazioni, questa famiglia viveva agiatamente facendo l’agricoltura. Ma il figlio di Shodayu, chiamato Shotaro, dandosi alla vita dissoluta, non voleva lavorare nel campo.

I suoi genitori se ne lamentavano e si parlavano segretamente:

“Forse se lui si sposi con la ragazza bella e di buona famiglia, la sua condotta potrebbe essere migliorata da solo.”

E loro hanno cercato la ragazza ideale dovunque sia possibile e fortunatamente hanno trovato un intermediario che li diceva:

“La figlia del capo sacerdote del tempio scintoista Kibitsu, chiamato Kasada, è una ragazza bella e elegante, poi devota ai genitori, compone bene Waka (una poesia giapponese, composta di 31 sillabe), e suona Koto (la cetra orizzontale giapponese con 13 corde) ingegnosamente. Inoltre, questa famiglia Kasada è il discendente della origine nobile, quindi, se il vostro figlio si sposi con lei, sarebbe il fausto evento. Come ne pensate?”

Sentendo questa storia, Shodayu ha provato tanta gioie e detto:

“Sono molto felice di averne sentito, pero, la famiglia Kasada è veramente la buona nascita in questo paese, invece noi siamo contadini. Ho paura che il sig. Kasada non accetti il matrimonio perché c’è molta differenza fra due sociali della famiglia.”

L’intermediario ha detto sorridendo:

“Voi siete troppo modesto. Io vi prometto di combinare questo matrimonio.”

Poi lui ha visitato subito la casa di Kasada. Allora non solo lui ma anche sua moglie era contenta e lei ha detto al marito:


“La nostra figlia ha già diciassette anni e io mi sono preoccupata sempre di lei, pensando quando potrà trovare il suo marito buono e giusto. Penso che questo sia il matrimonio più ideale per noi. Ci scambiamo i doni di fidanzamento quanto possibile presto, scegliendo il giorno fausto.”