domenica 3 luglio 2016

Le serie degli antichi racconti giapponesi (127)

La mappa del paese Ohmi

Una foto del lago di Biwa in Ohmi

Ugetsu Monogatari 16 (la storia della pioggia e luna)

~ scritto da Akinari Ueda ~

Asaji ga Yado (Capanna erbosa) ~ 4 ~

In questa situazione, lui ha pensato, non sarà possibile tornare a casa nemmeno mandare una lettera. Forse la moglie non sarà viva ormai e anche la casa sarà bruciata…..

Pensando cosi, lui ha deciso di ritornare a Kyoto. E quando lui è arrivato al paese Ohmi (il vecchio nome della presente provincia Shiga, vicino a Kyoto) ha contratto una malattia che provocava forte febbre. Katsushiro quindi, ricordandosi che c’era la casa paterna di moglie di Sasabe, l’ha visitata. Il padrone, chiamato Kahe, l’ha accettato gentilmente e chiamato subito il medico per lui.

Essendo curato da questa famiglie, Katsushiro è guarito pian piano, ma, poiché non era tanto sicuro sui suoi piedi, vi è rimasto fino al nuovo anno.

Nel frattempo, lui, essendo amato per la sua natura onesta e sincera, ha avuto dei amici in questo paese. Lui quindi, vi passava per sette anni in un batter d’occhi ogni tanto visitando Sasabe a Kyoto.

Nell’anno 1461, Kyoto e i suoi dintorni erano regnati di nuovo dal disordine per la lotta intestina di una grande famiglia chiamata Hatakeyama e per peggiorare la situazione erano diffuse le malattie contagiose.  Erano trovati i cadaveri qua e là sulla strada e la gente tremava d’ansia pensando dell’arrivo del fine mondo.

A questo momento, anche Katsushiro ha dovuto riflettere di nuovo sul modo di vivere fino ora di se stesso.

“Io sono andato in rovina ormai e non ci ho nemmeno il lavoro. Come mai sto vivendo nel paese talmente lontano dalla mia patria, appoggiandomi agli altri? Veramente mi trovo ingrato con mia moglie, perché sto passando qui per lungo tempo invano, non sapendo neanche lei fosse viva o morta.  Anche se mia moglie non ci sarà più in questo mondo, io dovrò costruire almeno la sua tomba. Questo può essere il minimo dover del marito.”


Pensando cosi, lui si è accomiatato dai tutti che erano gentili, e tornato finalmente al suo paese dopo il viaggio di dieci giorni.