mercoledì 2 marzo 2016

Le serie degli antichi racconti giapponesi (92)


Due foto della presente penisola Noto


Kwaidan (la storia dei fantasmi), scritto da Yakumo Koizumi (56)

La storia di Aoyagi (1)

Al quindicesimo secolo, c’era un Samurai giovane, chiamato Tomotada, il vassallo del Signor Hatakeyama, che era il Daimyou del paese Noto (la parte nord nella presente provincia Isikawa).

Tomotada, nato nel paese Echizen (una parte nella presente provincia Fukui), ha servito come il paggio dall’infanzia al Signore di Noto e poi fatto addestramento degli arti marziali sotto la direzione del Signore.

Quado lui è diventato maggiorenne, si è impadronito di non solo gli arti marziali ma anche quelle letterarie ed è stato favorito molto dal Signore.

E poiché lui era generoso e simpatico di natura, è stato amato e rispettato da tutti gli amici.

Quanto lui aveva venti anni, era inviato come il messaggero segreto al grande Daimyo in Kyoto, chiamato Hosokawa Masamoto, il parente del Signor Hatakeyama.

In via per Kyoto, lui era perdonato di passare da Echizen in cui stava la sua madre vedova.

Lui è partito da Noto, nel periodo molto freddo. Era coperto tutto dalla neve sia la montagna sia la pianura. Il cavallo a cui lui saliva era forte e buono ma, ciò nonostante, tendeva a ritardare il percorso per colpa della strada brutta. Dato che lui avanzava verso il paese montuoso, c’erano poche case lungo la strada e la distanza fra due villaggi era lontanissima.

Proprio al secondo giorno del viaggio, lui, nonostante che faceva correre molto rapidamente il suo cavallo, non riusciva ad arrivare all’alloggio fino a notte inoltrata.

Tomotada si è sentito un po’ insicuro e non sapeva che fare.


È ragionevole, perché è cominciata una forte tormenta con il vento freddissimo e anche il cavallo sembrava molto stanco.