domenica 14 febbraio 2016

Le serie degli antichi racconti giapponesi (87)


Due foto del cane giapponese


Kwaidan (la storia dei fantasmi), scritto da Yakumo Koizumi (51)

La promessa rotta (3)

D’improvviso, ha cominciato ad abbaiare acutamente il cane. Il suo modo d’abbaiare era talmente anormale che sembrava d’essere intimidito da qualcosa strana.

Lei era assalita da un terrore, come se fosse in un sogno orribile. La campanella suonava certamente nel giardino di sua casa. Lei ha provato di svegliare un servitore, ma, non si sa perché, non ha potuto muoversi neanche far uscire la voce.

Nel frattempo, il suono della campanella si stava avvicinando sempre più a lei, e poi, anche il cane abbaiava più fortemente.

A questo momento, entrava una donna improvvisamente nella sua camera come una ombra. Tuttavia, tutte le imposte scorrevoli erano ben serrate, nemmeno si apriva la porta della sua camera.

La donna ignota si metteva il vestito bianco da indossare il morto e teneva la campanella come un pellegrino. E nella sua faccia non c’era il bulbo oculare, che sembrava proprio un cadavere avvizzito dal tempo. Poi, sul suo viso senza gli occhi, cadevano i capelli in disordine.

La donna, tramite quei capelli disordinati, guardando la giovane moglie fisso con gli occhi senza i bulbi, ha detto con la bocca senza la lingua:

“In questa casa….in questa casa, tu non devi stare. Io sono ancora la moglie in questa casa. Tu, va via! Ma, tu non devi dire la ragione da lasciare la casa a nessuno. Se tu la dica a mio marito, io ti farei a pezzi.”

Appena detto cosi, la fantasma è scomparsa d’un tratto. La giovane moglie è svenuta per lo spavento terribile e restava cosi fino all’alba.

Nonostante di ciò, sotto la luce del sole brillante, lei si domandava se fosse vero o no quello che era successo ieri notte. Ma, non potendo dimenticare quella parola d’avvertimento, non ne raccontava a nessuno, neanche al marito.


L’altro lato, era tanto difficile di pensare solo che avesse sognato male, ad ogni modo.