mercoledì 24 giugno 2015

La serie degli antichi racconti giapponesi (22)


Due foto di Karabitsu
La storia di un boscaiolo del bambù (21)

Sapendo che quello non era la conchiglia, il signor Isonokami si sentiva male e la sua schiena era tanto curvata e rotta quanto non si poteva stare sul coperchio di Karabitu (un cassone da mettere il vestito, introdotto da Cina, ma a questo momento la gente aveva intenzione di utilizzare come la barella). Isonokami, non volendo far sapere agli altri che aveva rinunciato il suo piano dopo aver fatto il comportamento puerile, si è esaurito molto per le preoccupazioni.

Col passo del tempo, quest’ansia causata da queste gli pesava molto di più, anzi che non ha potuto prendere la conchiglia. E lui ha cominciato ad avere vergogna di stare cosi più che morire di malattia.
Kaguya Hime, sentendone, gli ha mandato una Waka di augurio di guarigione:

“Voi non mi visitate da lungo tempo. Pensate di me come il pino di Suminoe (una zona in Osaka) che nemmeno l’onda non vi arriva?
È vera la reputazione che non vale la pena di prendere Koyasu Gai per voi?”

Isonokami, nonostante che si sentiva molto male, ha scritto la risposta stentatamente sulla carta, tenuta da un suddito:

“Valeva pena per me perché voi mi avete mandato questa Waka, ma io vorrei che voi salviate la mia vita cosi indebolita.”

Dopo aver scritto cosi, lui era spento. Kaguya Hime, sentendone, ha avuto un po’ di compassione per lui.  E dopo di che, è nato il modo di dire “Kai(consultate per favore la spiegazione della sezione precedente) Ari (significa essere)” per la cosa un po’ piacevole.