domenica 10 maggio 2015

La serie degli antichi racconti giapponesi (9)



Due immagini della donna celeste

La storia di un boscaiolo del bambù (8) 

Il principe ha continuato:
“Durante il viaggio, mi sono ammalato diverse volte ma non c’era nessuno che mi aiutava. In questa situazione misera, ho dovuto navigare senza meta. Galleggiando cosi sul mare circa per 500 giorni, verso alle otto della mattina, ho potuto vedere appena appena una montagna nel mare.  Io, quindi, andando alla prua quanto possibile avanti, l'ho contemplata. Essa era molto alta e bella.  Io credevo che questa fosse il monte Hourai, ma avendo pure la paura, ne ho girato attorno due tre giorni. Alla fine, ho trovato una donna vestita come quella celeste che camminava portando una ciotola d’argento pieno d’acqua. Io sono sceso dalla nave e le ho chiesto il nome di montagna.

La donna ha detto:
“È il monte Hourai.”

Quando ho sentito la sua risposta, ero in preda alla gioia illimitata. E la donna mi ha chiesto chi ero io. Dopo, lasciando di dirmi il suo nome “Ukanruri” era scomparsa.
Questa montagna pero, mi sembrava troppo difficile da salire. Guardando attorno, si trovavano gli alberi dei fiori mai visti in questo mondo. L’acqua di colore d’oro, argento e lapislazzuli scorreva dalla cima di montagna, su cui era costruito un ponte fatto dai gioielli di vari colori. Attorno di ciò, c’erano gli alberi brillanti. Allora, io ne ho preso uno che forse non sarebbe stato il migliore fra tutti ma, non volendo sbagliarmi a quello che mi aveva detto la principessa, ho portato anche questo fiore. La montagna era tanto interessante quanto non si poteva paragonare a quella di questo mondo. Tuttavia, dopo aver rotto questo ramo, mi sono venuti di nuovo i pensieri alla principessa e ero salito subito alla nave. Questa volta, fortunatamente sono riuscito a tornare fra un po’ di 400 giorni con il vento in poppa.
Questo è forse a grazia del Budda. Io sono tornato a Kyoto da Naniwa ieri e non spogliando neanche il vestito bagnato dal mare, ci sono venuto.”
Il vecchio si era commosso di questo racconto e ha fatto una Waka:

“Neanche il boscaiolo di generazione in generazione non si sarà trovato nella situazione cosi severa.”
Il principe, dopo averla ascoltata, ha detto:

“Io soffrivo per lungo tempo, ma oggi mi sento calmo.”
E poi, ha restituito una Waka:

“Poiché è asciutta la mia manica che era bagnata dall’acqua del mare e lacrime, potrò anche dimenticare molte avversità e sofferenza che ho provato fino ora.”