mercoledì 29 aprile 2015

La serie degli antichi racconti giapponesi (6)



Due foto della statua di Pindola-bharadvaja
(Il discepolo di Budda)


La storia di un boscaiolo del bambù (5) 

Il principe Ishizukuri pero, pensando che non potesse vivere più senza Kaguya Hime, ha preso attentamente in considerazione di ottenere la ciotola. Lui, l’uomo che era capace di prevedere l’avvenire, ha capito la futilità di andare fino a India (il paese di nascita di Budda). Perché, anche se lui andasse a quel paese lontanissimo, per trovare la ciotola di Budda che era l’unica nel mondo, quanto tempo ci vorrà? E come si potrà andare al paese oltremare alcune milia kilometri lontano dal Giappone?
Allora, un giorno lui è venuto da Kaguya Hime e ha detto:
“Oggi parto per India per prendere la ciotola di Budda.”

Poi, dopo circa tre anni, lui è andato a un tempio buddista situato al villaggio Tochi in Yamato e ha preso una ciotola nera coperta da fuliggine che era messa avanti alla statua di Pindola-bharavdaja (un discepolo di Budda, che si mette fuori della porta del tempio solitamente). E mettendola nel sacco d’oro, attaccato al ramo del fiore finto, l’ha portato a casa di Kaguya Hime.
Lei, pensandone strano, ha visto dentro il sacco e vi ha trovato una lettera su cui era scritta Waka (poesia giapponese) che significa come seguente:

“Io sono andato al lontanissimo paese, passando il mare e la montagna, e per ottenere la ciotola ho fatto tanta fatica quanto versare lacrime di sangue.”
Allora Kaguya Hime, l’ha guardata bene per sapere se fosse vera o no. Se questa era vera ciotola di Budda, doveva avere la luce in qualche punto. Tuttavia, non è riuscita a trovare nemmeno quanto la luce della lucciola. Lei quindi, gliel’ha restituito con Waka come seguente:

“Se mai questa sia vera, dovrebbe avere la poca luce almeno come quella della rugiada su un’erba. Forse voi avrete preso questa roba nerastra nel monte Ogura,”
Il principe, buttando la ciotola fuori della porta, le ha risposto con Waka:

“La ciotola avrà perso la luce avanti a voi cosi bella e brillante come il monte bianco. Pensando cosi, l’ho buttata. Anche se butto la vergogna, io aspetto ancora il vostro favore.”
Kaguya Hime ma, non ha risposto più niente e il principe è dovuto ad andare via col rimpianto.

Dal fatto che lui l’ha corteggiata di nuovo dopo aver buttato la ciotola, è nato un detto “buttare la vergogna” per esprimere l’impudenza.  
(N.B

In giapponese, la vergogna si dice “Haji” e la ciotola “Hachi” e queste due parole sono quasi simili nella pronuncia giapponese. )