mercoledì 25 febbraio 2015

La cultura giapponese (2)

 
 
Due foto di Tate Bana

Ikebana (2)

Nel 1462, un monaco chiamato Ikenobo Senkei, che abitava nel tempio Rokkakudo in Kyoto, invitato da un Samurai, ha arrangiato i fiori e avuto la fama fra i kyotani. I fiori sia offerti nel salone e sia arrangiati da Senkei superavano i limiti della maniera tradizionale in cui erano offerti a Budda.  E proprio si può dire che era nato qui “Ikebana” originale in Giappone.
Nella scuola Ikenobo, è tramandato il libro (che è un rotolo) più antico in cui sono scritti i vari fiori usati nei modi diversi, cioè oltre a “Tate Bana”, “Kake Bana (appendere il vaso in cui sono arrangiati i fiori al muro o al palo)” e “Tsuri Bana (sospendere il vaso dal soffitto)”.  Da questo libro, si capisce che Ikebana già penetrava nella vita del popolo.
Dal 1467 al 1477, era successa la guerra civile e il potere del Shogun Ashikaga (consultate per favore “La storia di Samurai”) era indebolito, quindi i servitori di Shogun erano anche scomparsi e l’arrangiamento dei fiori era caricato solo a Ikenobo. Nella metà anteriore del 16° secolo, Sen-ou, un successore di Senkei, si occupava con molta attività di arrangiare i fiori sia nel palazzo imperiale sia nei templi buddisti e ha avuto il grande onore come “Numero uno nel mondo dei fiori”, poi anche ha sistemato la teoria di Ikebana, basando sulla maniera accumulata dopo Senkei, e ne ha scritto in un rotolo non solo l’arte ma anche l’aspetto ideologico poi l'ha tramandato ai discepoli posteriori.
Questo rotolo è diffuso con il titolo “Il metodo segreto trasmesso oralmente”, in cui è scritto che Ikenobo, non solo ama la bellezza dei fiori ma anche apprezza l’atmosfera delle piante ed erbe, quindi, cerca di esprimere la figura della natura sul vaso ogni tanto usando anche i rami secchi.
Quest’idea era conosciuta estesamente nel mondo, perché era presentata nel discorso dell’autore Kawabata Yasunari. Lui ha ricevuto il premio Nobel nel 1968, prima volta in Giappone come il letterato e nel suo discorso della commemorazione di questo premio intitolato “Io, nel Giappone bello” l’ha riferita.

Il successore di Sen-ou, chiamato Sen-ei, ha creato “Tate Bana” un po’ più complesso e lo era chiamato “Rikka” nei posteri.
(N.B
Il senso di “Tate Bana” e “Rikka” è uguale letteralmente, ma il modo di chiamare “Rikka” dà l’impressione più ufficiale.)
Sen-ei si è interessato di non solo i fiori da mettere in piedi, ma anche quelli da arrangiare, che sono più agili e ha parlato che è molto importante la figura della pianta cosi come nata. All’epoca, la cerimonia del tè anche stava sviluppando, perciò si considera che lui fosse stato consapevole fortemente i fiori da arrangiare nella sala da tenere la cerimonia.