domenica 31 agosto 2014

Kojiki 〜 le documentazioni delle faccende antiche 〜125


Due foto della presente baia di Osaka


Volume terzo (2)
 

Un giorno, l’imperatore Nintoku è salito a una montagna alta e, guardando in tutte le direzioni della terra, ha detto:

“Non vedo nessun fumo di cucina. Forse, perché è povero tutto il popolo. D’ora in poi, per tre anni, esento la tassa e i lavori dal popolo.”

Per questo motivo, il palazzo imperiale si è rotto e il tetto faceva acqua in tutta la parte. L’imperatore pero, non l’ha fatto riparare niente e mettendo i recipienti sotto l’acqua, si è spostato al posto in cui non cadeva la pioggia.

Dopo di che, quando lui ha visto di nuovo il paese, si è accorto che era pieno di fumo di cucina. Perciò lui ha capito che tutto il popolo è diventato abbastanza agiato e li ha caricati di tassa e lavori come prima.

Per questa ragione, il popolo prosperava e non soffriva mai dai lavori duri, quindi loro, lodando quest’imperatore, hanno chiamato l’epoca governato da lui “il periodo del saggio”.

Sua moglie, l’imperatrice Iwano Hime, era tanto gelosa quanto le altre mogli non riuscivano a camminare nel palazzo. Se mai, una di loro disse qualche cosa speciale all’imperatore, l’imperatrice ha battuto i piedi in preda per la rabbia. L’imperatore ma, sapendo che una ragazza chiamata Kuro Hime, figlia della famiglia Amabe no Atai in Kibi (una zona della presente provincia Okayama), era molto bella, l’ha chiamata al palazzo. Tuttavia, Kuro Hime, avendo paura dell’imperatrice gelosa e furiosa, ha fuggito alla sua patria.

L’imperatore Nintoku, stando sul piano alto del palazzo, ha guardato la nave in cui Kuro Hime era salita, che stava per partire dal porto di Naniwa (Osaka) e ha cantato una poesia:

“Al largo, si vedono delle barche che galleggiano su una fila. Forse sta partendo la mia cara per la sua patria.”

mercoledì 27 agosto 2014

Kojiki 〜 le documentazioni delle faccende antiche 〜124

La scena della costruzione dell'argine di Mamuta

L'indagine degli scavi dell'argine

Volume terzo (1) 

Il principe Ohosazaki (l’imperatore Nintoku), stando nel palazzo Takatsu in Naniwa (presente Osaka), ha governato il Giappone.

Quest’imperatore, con la moglie ufficiale Iwano Hime, figlia di Sotsuhiko (il governatore della zona Katsuragi in Nara) ha avuto quattro figli, cioè il principe Ohoenoizaho Wake, Suminoeno Nakatsuhiko, Tajihinomizuha Wake e Oasatsumawakugono Sukune.

Poi con l’altra moglie chiamata la principessa Kaminaga, figlia di Ushimoro che era il governatore della zona Morokata in Kyushu, ha avuto il principe Hatabino Ohoiratsuko alias Ohokusaka e la principessa Hatabinowaki Iratsume, alias Nagamehime, alias Wakakusakabe.

Poi, lui è sposato con la principessa Yatanowaki Iratsume, e anche con la principessa Ujinowaki Iratsume,che erano sorelle di madre diversa ambedue e con loro non ha avuto nessun figlio.

In totale quindi, l'imperatore Nintoku ha avuto cinque figli e una figlia.

I suoi figli Ohoenoizaho Wake, Tajihinomizuha e Oasatsumawakugono Sukune hanno governato il Giappone uno dopo l’altro.

Nel periodo dell’imperatore Nintoku, è stabilito “Be” per l’imperatrice e i principi. “Be” significa il popolo che apparteneva privatamente a una certa persona di grado alto, cioè per l’imperatrice è stabilito Katsuragi Be prendendo il nome della sua origine, per il principe Ohoenoizaho  Wake è Mibu Be (il popolo caricato di allevarlo), per il principe Tajihinomizuha Wake è Tajihi Be, per il principe Hatabino Ohoiratsuko è Ohokusaka Be, per la principessa Hatabinowaki Iratsume è Wakakusaka Be.

Poi caricando al popolo Hata (coreano naturalizzato) dei lavori, l’imperatore Nintoku ha fatto costruire l’argine di Mamuta, il laghetto Wani e Yosami, il canale Horie per far passare l’acqua al mare, l’insenatura Obashi e poi ha stabilito il porto di Suminoe.

 (N.B

I nomi propri summenzionati da Mamuta a Suminoe sono tutti i toponimi della zona in Osaka oppure Nara, ma non è ben chiaro il dettaglio.)

domenica 24 agosto 2014

Il fascino delle città antiche (31)

Kondo

Murooji, sotto l'acero rosso

La scena totale di Murooji

Il tempio buddista Murooji (2) 

Saliti i gradini di pietra, si trova Kondo (sala principale) di fronte. In questa sala sono collocate le statue di Budda che sono o il patrimonio nazionale o culturale importante tutte quante. Al centro, c’è la statua di Budda Sakya Muni (Gotama Siddhartha), a destra Budda Yakushi (Bhaisajyaguru, Budda medico) e Bodhisattva Jizo (Ksitigarbha), a sinistra Bodhisattva Monju (Manjusri) e Kannon di undici facce (Ekadasamukha). Inoltre, ci sono le dodici divinità di guardia e poi anche una mandala su cui è dipinta la divinità Sakra Devanam indra(quella indiana introdotta nel Buddismo come la guardia) al centro.

A sinistra di Kondo, si trova Mirokudo (la sala dedicata a Bodhisattca Maitreya), quindi, c’è la statua sua e poi anche quella di Budda Sakya Muni.

Salendo ancore i gradini di pietra, si trova Kanjyodo sul terreno pianeggiante. Come ho scritto nell’altra sezione, questa costruzione è molto importante nel Buddismo Mikkyo. La sua grandezza è circa nove metri quadrati, e il tetto è allo stile Irimoya (una specie della forma del tetto la cui parte sopra è su timpano e sotto a quattro spioventi) che è coperto della corteccia di cipresso. La curvatura della gronda dipinta rossa è molto forte, e poi bella a contrasto con la parete bianca.

Nel fondo di questa sala, è collocata la statua di Bodhisattva Cintamann Cicakra e ai suoi fianchi sono piazzate due pile che servono alla parete rivestite di legno. E sulla parete dell’est è appesa la mandala di Taizokai e all’ovest quella di Kongokai
(Riguardo a Mandala, consultate per favore la sezione di “Toji”)

Queste cose sono preparate naturalmente per fare la cerimonia Kanjyo.

Salendo di nuovo i gradini vicini a Kanjyodo, si trova la pagoda dipinta rossa di cinque piani, circondata dagli alberi verdi. La sua altezza è 16.2m, che non è tanto alta ma bella e si considera che fosse costruita per primo fra tutte le costruzioni di Murooji.

mercoledì 20 agosto 2014

Il fascino delle città antiche (30)

La pagoda di cinque piani di Murooji

Le statue di Budda di Murooji

Il tempio buddista Murooji (1) 

Murooji, situato al fondo delle numerose montagne nella provincia Nara, si trova sulla riva di un fiume pulitissimo. È proprio il mondo più tranquillo e sacro. Nel giardino, si vede la pagoda bella di cinque piani, costruita nel periodo iniziale di Heian e ci sono delle costruzioni in cui sono collocate le statue antiche di Budda.

La zona Muroo appartiene alla regione vulcanica, in cui sta un monte chiamato Shojin che ha l’atmosfera molto misteriosa. Perciò nel tempo antico, è nata la fede per la montagna a Shugendo (consultate per favore “La vita di Kukai”) e, dopo di che, essendo collegata con la leggenda della Divinità Drago (che è considerata come l’amministratrice della pioggia), è diventata un centro da chiedere la pioggia nel momento della siccità.

Poi, nel periodo di Nara (710~784), poiché è nato il sincretismo di Buddismo e Scintoismo, è stato costruito il tempio Jinguji (significa il tempio buddista costruito nel territorio di quello scintoista) e poi dopo, con l’introduzione del Buddismo esoterico (Mikkyo, consultate per favore “La vita di Kukai”) è stato sistemato man mano come il tempio buddista di Mikkyo e diventato come si vede oggi.

Secondo la tradizione, questo tempio fu costruito in 681 da En no Gyoja (un anacoreta famoso in questo periodo, che è considerato l’antenato di Yamabushi) per la richiesta dell’imperatore Tenmu (consultate per favore “Kojiki (1)”) poi dopo, è andato a finire al possesso di Kukai come uno dei tre centri della setta Shingon (consultate per favore “La vita di Kukai”).

E nel periodo di Edo, sotto il regime shogunato di Tokugawa, questo tempio ha avuto il grande appoggio da madre del quinto Shogun ed è cominciato chiamarsi anche Nyonin Koya (il monte Koya per le donne).

Questo tempio si consiste di quattro costruzioni, cioè Hondo, alias Kanjyodo, Kondo, Mirokudo e la pagoda di cinque piani. 

Kanjyodo, che è il soprannome di Hondo (la sala principale), significa il posto in cui si fa il rito chiamato Kanjyo, che è molto importante in Mikkyo. Kan significa “innaffiare”, Jyo è “il capo” e Do è la sala o il palazzino. Kanjyodo, quindi, significa la sala in cui s'innafia la testa di una persona con l'acqua pura e profumata.

In Mikkyo, questo rito si fa nelle occasioni come seguenti cioè, o per vincolare i laici a Budda, o per far avanzare un monaco al grado alto, o per farlo ottenere la posizione del maestro. Una volta Kanjyo era la cerimonia eseguita all’incoronazione oppure nel momento che era deciso il principe ereditario ufficialmente in India. Poi dopo, il Buddismo Mahayana l’ha introdotto.

domenica 17 agosto 2014

Intervallo (43) Ninja (2)




Due foto di Yamabushi



Ninja (2)



Riguardo a Ninja della scuola Kouga, si dice che derivasse da Yamabushi (un certo tipo d’anacoreta, che fa l’allenamento ascetico nella montagna). La nascita di questo Yamabushi risale al settimo o ottavo secolo e ancora adesso ci sono degli uomini che fanno questo tipo dell’allenamento. Naturalmente non c’è più Ninja in Giappone. (Ma ci sono alcuni uomini discendenti di Ninja)

Yamabushi, stando nella montagna, sapeva bene la pianta medicinale, perciò, vendendola, girava per i diversi paesi e villaggi e raccoglieva le informazioni.

Il vestito nero di Ninja di cui ho messo la foto nell’altra sezione, è influenzato dai cartoni animati che erano di gran moda verso nel 1950~60. In realtà, Ninja di solito vestiva come un Samurai normale e quando andava a spiare al paese dei nemici, si travestiva.

Comunque, dopo aver tenuto il potere la famiglia Tokugawa come lo Shogun, Iga e Kouga, essendo le grandi due scuole, costituivano l’organizzazione della spia ciascuna e servivano a Tokugawa. Soprattutto all’inizio del regime di Tokugawa, il compito di Ninja era ispezionare ogni Daimyo, denunciare l’azione illegale e occuparsi dell’attività sovversiva.

Normalmente l’epoca iniziale di un regime non è molto stabile, quindi, Tokugawa ha dovuto confiscare qualche volta il terreno di Daimyo che non era tanto fedele, oppure trasferire il loro feudo. In questo caso, Ninja ha servito molto bene.

Dopo il quarto Shogun pero, poiché il Giappone è diventato pacifico e la necessità di Ninja era diminuita, loro (Ninja) erano incorporati nell’organizzazione della polizia e questo sistema è durato fino ai tempi moderni. Cioè, dopo la riforma di Meiji (consultate per favore "La storia di Samurai (61)"), Ninja si occupava lo stesso di polizia.

mercoledì 13 agosto 2014

Intervallo (42) Ninja (1)


Due foto di Ninja

Ninja (1)


Ormai questa parola “Ninja” è famosa nel mondo. Riguardo all’origine pero, non se ne sa chiaramente. Comunque, scrivo quanto possibile fedele alla verità che è diventata evidente fino ora.

Ninja significa l’agente segreto. Nel periodo Edo (1603~1867), cioè sotto il regime di Tokugawa Shogun, ci sono stati circa 300 feudi e per il governatore d’ogni feudo (chiamato Daimyo) era obbligatorio di andare a Edo (presente Tokyo, dove c’era il governo shogunato) per servire allo Shogun ogni due anni.

In questo caso, il Daimyo ha dovuto preparare l’equipaggiamento abbastanza ricco e viaggiare a lunga processione dal suo paese fino a Edo.

Il lavoro di Ninja allora, era fare la guardia del corpo per Daimyo oppure raccogliere le informazioni di contadini, per prevenire il tumulto potenziale. Uno studioso dice che Ninja era un essere come il poliziotto e la guardia ambedue.

Di Ninja, ci sono state diverse scuole e fra queste, erano più conosciute la scuola Iga (una zona nella presente provincia Mie) e quella Kouga (nella provincia Shiga). Queste due zone, essendo separate da una montagna, sono abbastanza vicine.

Origine di Ninja della scuola Iga non è molto chiara, ma si considera che fossero stati i soldati vissuti dal periodo Kamakura (1185~1333) a Sengoku (il periodo dei regni combattenti caratterizzato dalla mancanza di un forte governo, 1467~1568 circa).

In questo periodo, capitava spesso o la carestia o la calamità naturale o la guerra civile e alcuni soldati quindi, si sono rivoltati contro il potente per proteggere la loro vita, oppure sono partecipati alle truppe mercenarie. Non si sa chiaramente perché questo tipo di soldati è diventato Ninja, ma comunque si può supporre che i Samurai di grado inferiore come loro avessero voluto di ottenere il lavoro di Ninja, impadronendosi delle arti marziali e anche la stregoneria.

Ho scritto “stregoneria”, ma questo non significa la magia. È proprio un frutto che si otteneva dopo lungo e severo addestramento. In altre parole, Ninja era un essere che si è tenuto molto in allenamento sia fisicamente sia mentalmente.

Per esempio, nella scuola Iga, la maniera dell’allenamento era molto unica. Cioè, il candidato di Ninja, dall’infanzia, ha dovuto correre ininterrottamente circa per 4 km coprendo la metà di sua faccia con una carta (ovviamente non doveva farla cadere durante la corsa).

Questo è solo un esempio. Comunque, dopo aver passato attraverso tanti allenamenti cosi severi, loro hanno potuto lavorare come “la spia” molto abile per il loro padrone.

domenica 10 agosto 2014

Il fascino delle città antiche (29)

Un tesoro del tempio scintoista Isonokami

La scena di una festa di questo tempio

Isonokami Jingu (il tempio scintoista Isonokami) 

È uno dei templi scintoisti più vecchi in Giappone, che è situato nella città Tenri in Nara. Questo tempio è dedicato principalmente alla Grande Divinità dell’Anima Splendente (Futsuno Mitama in giapponese, consultate per favore “Kojiki (67)”) e poi anche a due Divinità e quattro personaggi secondariamente. Queste due sono Furuno Mitama (lo Spirito Santo che si siede ai dieci tesori sacri) e Futsushi Mitama (quello che si siede alla spada chiamata Ameno Habakiri che era usato dal Principe Susano O per uccidere il Serpente di Otto Teste e Otto Code, consultate per favore “Kojiki (26)”). E quattro personaggi sono:

Il principe Umashimaji, che è l’antenato della famiglia Mononobe (consultate per favore “Kojiki (71)”), il principe Inishikinoirihiko (consultate per favore “Kojiki (82)”), l’imperatore Shirakawa (72◦ imperatore che è vissuto nel undicesimo secolo ed era molto devoto a questo tempio) e poi Ichikawano Omi (un discendente del 5◦ imperatore e l’antenato del capo sacerdote di questo tempio).

Questo tempio scintoista, essendo la divinità custode della famiglia Mononobe che fu stata il capo militare nel tempo vecchio, spiccava molto fra tutte le fedi antiche ed è stato creduto come la divinità tutelare per il popolo che desiderava la salute, porta fortuna e altre tante cose.  Tuttavia, nel medioevo, ha declinato una volta per colpa delle guerre civili, ma nel periodo Meiji (1868~1912) è riuscito a ricuperare la forza fino a essere elencato nella prima qualificazione dallo Stato.

In questo tempio non c’era il padiglione principale per l’anima della Divinità all’inizio ma solo quello da pregare. E lo spazio dietro di questo padiglione è stato considerato come il santuario. Nel periodo moderno invece, essendo scoperto questo santuario, c’è costruito il padiglione principale in 1913.

Questo tempio Isonokami è stato usato anche come il magazzino da mettere le armi statali. E secondo una leggenda, quando un imperatore chiamato Kanmu (vissuto in 737~806) ha voluto spostare le armi ad altro posto, succedeva la sfortuna una dopo l’altra. L’imperatore quindi, ha fatto chiedere la volontà divina a una diaconessa. Poiché lei, essendo posseduta dalla Divinità, era furibonda per tutta la notte, l’imperatore ha dovuto restituire tutte le armi a questo tempio. Cosi, la pace è tornata di nuovo.

mercoledì 6 agosto 2014

Il fascino delle città antiche (28)

Tre Torii del tempio scintoista Ohmiwa

Sasayuri

Il cerchio di graminacee affastellate

Ohmiwa Jinja (il tempio scintoista Ohmiwa) 

Il tempio scintoista più vecchio in Giappone, che si trova nella città Sakurai in Nara.
Di solito, il tempio scintoista consiste di due padiglioni al minimo. Cioè l’uno è quel principale che si chiama Honden, e l’altro Haiden da cui si prega contro Honden.

Honden è il padiglione in cui si siede l’anima di Divinità e normalmente vi si pone qualche oggetto come lo specchio o la spada e cosi via, che rappresenta la Divinità. Tuttavia, in questo tempio Ohmiwa non c’è Honden ma Haiden che era ricostruito in 1664. A posto di Honden, il monte Miwa stesso è considerato proprio come il posto dove si siede l'anima di Divinità.

Dietro Haiden, si trovano tre Torii incorporati che caratterizzano questo tempio. Torii è la porta simbolica del tempio scintoista, che divide questo mondo e il santuario.

Questo tempio è dedicato principalmente alla Divinità Ohmononushi (consultate per favore “Kojiki (72) e (77)”), e poi secondariamente Ohkuninushi e Sukunabikona (due Divinità che hanno costruito lo Stato insieme, e poi dopo questa è andata al paese d’eternità chiamato Tokoyo).

A questo tempio, si tengono tre feste famose. L’una si chiama la festa del fuoco sacro che si tiene al primo gennaio. Alle due di notte, la gente ci viene per ricevere il fuoco sacro dalla Divinità e in questo momento, dintorno al tempio, diventa un mare di fiamma dalla torcia che è tenuta da decine di migliaia di persone. È molto magnifico.

La seconda si chiama la festa di Sasayuri (l’erba perenne della famiglia giglio, che ha la foglia simile a quella di bambù) che si tiene al 17 giugno. A questo giorno, la gente, decorando il botte di Sakè col fiore Sasayuri che è fiorito al piede del monte Miwa, l'offre alla Divinità. È la festa molto tradizionale e dopo di che, la gente fa la gara per ottenere il fiore, perché si crede che abbia il potere di cacciare via le disgrazie.

La terza si chiama Onpara (significa la festa della cerimonia di purificazione) che si tiene al 30 e 31 luglio. Questa è una specie della manifestazione annuale che è stata fatta dal tempo antico in questa zona. Questa festa si tiene al tempio scintoista Amikoshi (succursale di Ohmiwa Jinja) che si trova vicino al primo Torii del tempio Ohmiwa. Sono preparate le figure umane fatte di carta e anche il cerchio grande fatto da graminacee affastellate. La gente immerge nell'acqua la figura di carta su cui sono scritti il nome e l’età e poi passa dentro il cerchio per cacciare via gli spiriti maligni.

domenica 3 agosto 2014

Kojiki 〜 le documentazioni delle faccende antiche 〜123

L'illustrazione dell'imperatore Oujin

Le figure dell'imperatrice Jingu e il ministro Takeshiuchi

Volume secondo (59) 

Il fratello maggiore, essendosi arrabbiato col suo minore che ha sposato quella ragazza, non gli ha voluto di consegnare gli oggetti di scommessa. Il fratello minore quindi, se n’è lamentato a sua madre.

Allora lei ha risposto:

“Le cose che succedono in questo mondo devono essere fatte cosi come sono indicate dalla divinità. Invece tuo fratello che non vuole compensarti gli oggetti di scommessa, purtroppo sembra che si è comportato seguendo alla maniera umana.”

Dopo aver detto cosi, lei, rimproverando suo figlio maggiore, è andata subito a prendere un bambù di lunghezza di un nodo, cresciuto in mezzo al fiume Izushi. Poi, lei ha fatto un cestino a maglie rade con questo e avvolto la pietra di questo fiume mischiata con il sale nella foglia di bambù. E poi, ha insegnato a suo figlio minore le parole di maledizione come seguente:

“Prosperare e appassire come la foglia di questo bambù diventa folta e avvizzita. Essere pieno di vita ed essiccato come questo sale (significa l'acqua marina) diventa alto e basso. Mettersi a letto malato come questa pietra cade nel fondo del mare.”

Il figlio giovane dunque, pronunciando queste imprecazioni, ha messo gli oggetti di maledizione sul forno.

Per effetto di ciò, il suo fratello si è disseccato e ammalato per otto anni e alla fine ha chiesto perdono a sua madre lamentandosi. Poiché lei ha ricuperato subito questi oggetti e l’ha liberato, lui è riuscito a riprendere la salute.

La parola “Kami Urezuku (significa la scommessa giurata a Dio)” è nata da questo fatto.

 
(P.S:

Dopo, nel testo originale, sono elencati i nomi delle consorti e discendenti di questo imperatore Oujin, ma, poiché è molto fastidioso, li ometto.

Alla fine, aggiungendo che la tomba di Oujin era costruita sulla collina in Kawachi (una zona nella provincia Osaka), finisco il volume secondo.)