Ex-palazzo imperiale in Kyoto
Presente palazzo imperiale in Tokyo |
Ora, torno a Kojiki, ma prima di cominciare il secondo volume, vorrei
scrivere un po’ su “Tennoh (imperatore)”, perché d’ora in poi, comincia la
storia dell’imperatore.
Tennoh letteralmente significa “Il re del cielo”, pero, in inglese, si
traslittera solitamente “Emperor (imperatore)”, perciò anche io, seguendo
quest’uso, scrivo sempre “imperatore”.
Alla volta scorsa, fra i quattro figli di Ugaya Fukiaezu, due sono andati
al paese Tokoyo e a quello del mare, quindi sono rimasti altri due (Il Principe
Giovane del Cibo, alias il Principe Augusto Yamato e il Principe del Riso
Solenne) nel palazzo di Takachiho in Kyushu (l’isola più ovest del Giappone).
Il secondo volume di Kojiki si comincia dalla scena in cui questi due hanno
deciso di andare a est del Giappone e poi, nel Kojiki c’è scritto che il Principe
Augusto Yamato è diventato il primo imperatore in Giappone.
Il libro storico giapponese dice che il sistema imperiale ha cominciato da
questo Principe Augusto Yamato e continuato fino al presente imperatore per 125
generazioni, ma poiché due imperatrici (la trentasettesima e la quaranta sesta)
sono salite al trono due volte, in verità sono 123 imperatori in totale.
Tuttavia, gli studiosi hanno dubbio di ciò. Secondo l’opinione generale di
loro, almeno fino alla decima generazione possono essere immaginari, oppure
alcuni di loro dicono addirittura che è incerta la realtà fino alla
quindicesima.
Comunque, il libro storico, sia in Oriente sia in Occidente, ha tendenza di
essere condizionato spesso dall’intenzione dell’uomo potente dell’allora. Perciò,
per noi che viviamo nell’epoca attuale, ci sarà bisogno di avere gli occhi
quanto possibili giusti per distinguere la verità o la storia inventata.
Anche Kojiki deve essere cosi, ma come ho scritto prima, questo è un libro
leggendario anzi che storico, quindi sarei lieta se ve ne divertiate come il
libro di fantasia.
(Ma, è certo che comprende anche tanta verità….)
Alla fine, riguardo al nome dell’imperatore, aggiungo qualche cosa:
Come avete letto finora, il nome del personaggio e divinità in questo periodo è lungo
e complicato. Allora, uno studioso vissuto nell’ottavo secolo, chiamato Oumi no
Mifune, l’ha cambiato tutto a scrivere in due Kanji (ideogramma) che consiste più o meno di due oppure tre sillabe e dopo di che,
questo modo era seguito fino a oggi. Inoltre, dal periodo moderno cioè dalla
122° generazione (bisnonno del presente imperatore), è cominciato a chiamarsi con
il "Gengo" dopo la morte (come Meiji Tennoh oppure Showa Tennoh ecc), perché il
sistema imperiale è diventato vitalizio dal periodo Meiji, cioè per un
imperatore solo un Gengo, quindi….
Comunque, in Giappone, non si chiama mai il nome dell’imperatore
direttamente. Si chiama solo “Kinjyo (l’imperatore presente)” e dopo la sua morte,
si chiama con il Gengo. Invece nel vecchio tempo, si chiamava "Mikado". "Mi" è il prefissso da esprimere il rispetto e "Kado" significa la porta del palazzo imperiale. Infatti, Mikado una volta indicava la corte imperiale e poi anche l'impeatore stesso, e poi dopo la sua morte si chiamava con il "Shigo".
P.S
Gengo è il nome di una certa epoca durante il regno di un imperatore. Una
volta quindi, questo si cambiava ogni tanto nel periodo di un imperatore,
magari per rinnovare o migliorare la situazione sociale che è peggiorata, e poi c'era un caso spesso che l'imperatore cedeva la posizione al suo successore,
nonostante lui è ancora vivo. Invece, dal momento in cui il sistema imperiale è
diventato vitalizio, è cominciato chiamarsi semplicemente con il Gengo (naturalmente dopo la sua morte), che
è deciso di essere unico per un imperatore.
Shigo, invece significa il nome postumo per la persona nobile. Come ho già
scritto, l’imperatore non si chiama mai col nome durante lui vive. E dopo la
sua morte, gli si dava il nome postumo bello o significativo per esprimere il
suo personaggio in due lettere di Kanji (ideogramma). E al Principe Augusto
Yamato anche era dato il nome Jinmu ("Jin" è un Kanji che significa la Divinità, "Mu" è anche un Kanji che significa il coraggio) da
quello studioso.