domenica 18 agosto 2013

“Kojiki” ~ le documentazioni delle faccende antiche ~36


Due foto del fagiano (l'uccello nazionale del Giappone)

Volume primo (27)

Un giorno, questa Divinità Possessore delle Numerose Picche (Ohkuninushi) è andato al paese Koshi (la presente provincia Niigata) per chiedere la mano della Principessa Nunakawa (il nome di una zona di Niigata, in cui si produceva il gioiello della giada verde nel tempo antico) e quando è arrivato lì, lui ha fatto una poesia come seguente:

La Divinità Possessore delle Numerose Picche, non trovando la moglie giusta in tutto Giappone, è venuto fino al paese Koshi cosi lontano, perché ha sentito dire che in questo paese ci doveva essere una donna molto intelligente e bella. Questa Divinità ha frequentato alla casa della vergine e quando non ha ancora sciolto lo spago della spada e non si è ancora tolto il vestito, lui stava già alla porta della casa in cui la vergine stava dormendo e ha tentato di aprirla. Mentre lui stava scuotendo la porta per aprire, un gallo ha già cominciato a cantare nel monte Ao e anche il fagiano cantava con la voce squillante. Il gallo nel giardino segna l’alba cantando.
Che canto odioso! Tu, uccello messaggero che vola nel cielo, colpisci quelli galli e fagiani, e fai smetterli di cantare. ----- Ti mando questa poesia come la cosa da raccontare.

(N.B:
L’ultima frase “come la cosa da raccontare” è una specie delle parole conclusive che erano usate in Kojiki, quando sono inseriti due tipi di poesia, cioè l’uno si chiama Kamugatari-Uta e l’altro Amagatari-Uta. Quella significa la poesia cantata di Divinità, invece questa significa la poesia cantata del cielo. È considerato che Kamugatari-Uta nacque originalmente nel gruppo dei pescatori e dopo, alcuni cantanti usciti da questo gruppo, hanno cominciato a cantare nell’occasione di una cerimonia nella corte imperiale. E poi, nonostante che Ohkuninushi stesso canta questa poesia, è usata la terza persona. Questo è un’espressione caratteristica nel caso che è usata come la parola della Divinità o dell’Imperatore nel periodo antico. )

Ha cantato cosi.