martedì 12 marzo 2013

La storia di Samurai (57)

Sopra, il ritratto di Ii Naosuke
Sotto, la vista attuale della costa di Uraga


Nave nera (2)

Allora, come mai gli americani sono voluti venire al paese dell’estremo est cosi lontano?

Come Voi sapete, nei paesi occidentali è cominciata la rivoluzione industriale proprio in questo momento. Questi paesi quindi, cacciavano la balena ripetutamente dappertutto nel mondo (includendo naturalmente le coste del mare giapponese), perché loro avevano bisogno del grasso di balena per la lampa per la fabbrica e l'ufficio in cui lavoravano gli operai e impiegati anche la notte.
Gli americani che cacciavano la balena nell’oceano pacifico, hanno voluto necessariamente qualche base di approvvigionamenti dei cibi, acqua e legna ecc, vicino a dove lavoravano. Di conseguenza, loro hanno prestato attenzione al Giappone e hanno tentato di concludere un trattato, ma all’inizio non è andato bene. Perciò il presidente Fillmore ha deciso di affidare la trattativa con Giappone al Commodoro Perry e gli ha ordinato di armare le navi quanto possibile strettamente, perché lui aveva pensato che, facendo cosi, potesse dare la pressione all’altro e rendere affari proficui al suo paese. Infatti, quelle che Perry ha condotto erano quattro navi come Susquehanna (2450 tonnellate), Mississippi (1692 tonnellate), Saratoga (882 tonnellate), Plymouth (989 tonnellate), il numero totale dei marinai erano 1080 persone e quelli del cannone 73.
Queste navi colorate nere, oltre alla vela, riuscivano a navigare anche con le ruote e la macchina a vapore. Perciò, quando esse erano apparse vicino alla costa di Uraga (si trova nella presente provincia Kanagawa), trainando una barca a vela ciascuna e lanciando nuvole di fumo dalla ciminiera, tutta la gente che le ha viste era rimasta paralizzata dallo spavento. Perché, fino a questo momento, non c’era nessun giapponese che ha visto la nave che funzionava con la macchina a vapore. Loro quindi, la temeva molto chiamandola “Nave nera” e si dice che, c’erano anche dei Samurai che gridavano con la parola non chiara contro questa flotta, agitando Katana (la spada giapponese).

I ministri del governo anche erano colpiti da queste circostenze. Infatti, loro hanno dovuto accettare di concludere il trattato. Perry, quindi è tornato all'America per il momento, ma lui non era tanto contento del contenuto di questo trattato.  Due anni dopo, quindi, è venuto il Ministro americano Townsend Harris in Giappone chiedendo d'ingrandire ed eseguire il trattato al governo shogunato. In questo momento quello che era assunto tutta la responsabilità era Ii Naosuke, il primo ministro (ovviamente, lo Shogun non serviva in nessun modo).
D’altra parte, tanti Samurai giovani che erano radunati a Kyoto, urlavano il loro motto di “Sonnoh Jyoui (significa rispettare l’Imperatore ed escludere i paesi esteri, per proteggere la purità del Giappone)”.
Naturalmente tutti avranno voluto proteggere Giappone, ma “Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.”
Soprattutto per quelli che hanno visto direttamente la nave nera, era inimmaginabile di resistere a questa in faccia.
Il ministro Ii, quindi ha pensato cosi:
“Per adesso, accettiamo di concludere un trattato come ci chiede Harris, e poi noi intanto cerchiamo di rinforzare la potenza del paese in modo che possa rivaleggiare da pari a pari con loro.”

Dopo aver riflettuto su ciò, Ii ha deciso di chiedere il permesso dell’Imperatore per concludere il trattato modificato. Da quando Tokugawa ha preso il potere politico, non ha mai fatto questa cosa. Cioè, loro spingevano in avanti qualsiasi politica senza l’intervento dell’Imperatore. Tuttavia, Ii ha osato di fare, perché lui ha pensato che sarebbe stato tanto più facile di tenere ferma quella voce alta di “Sonnoh Joui” se ci fosse il permesso dell’Imperatore.