mercoledì 6 febbraio 2013

Intervallo (37)~ Teatro di Noh (4)

Sopra, il teatro di Noh di Kanze a Kyoto
Sotto, Noh recitato dalla scuola Kanze senza maschera

~La vita di Zeami~2

Zeami ha celebrato il suo debutto in società a 19 anni e si è presentato come Kanze Saburo Motokiyo. Kanze è il cognome e Saburo è il nome detto che significa il terzo figlio (ma all’època, l’uomo si presentava spesso cosi, anche se non era proprio il terzo figlio), invece Motokiyo è il suo vero nome. Quando lui aveva 22 anni, suo padre Kan-ami era morto in Suruga (presente provincia Shizuoka) e Zeami è diventato il capo generale della famiglia Kanze.
Da questo momento pero, è cominciata la sua angoscia. Come ho già scritto, lui era bellissimo ragazzo quando era giovanissimo. Tuttavia, l’età di 22 è quella dell’uomo proprio. Cioè, cambia la voce e la costituzione fisica diventa anche solida, quindi Zeami che ha continuato d’affascinare la gente con la bellezza di gioventù come il fiore fino a quest’ora, si è trovato in imbarazzo e man mano è cominciato a sentirsi perfino brutto. Giustamente allora, lui ha avuto la prima esperienza di essere additato con il dito e riso dagli altri, che era veramente una cosa scioccante per lui.
Nel suo libro, Zeami ha espresso il fiore del tempo giusto di bellezza naturale agli anni della fanciullezza. D’altra parte, riguardo alla bellezza dell’età adulta ricuperata dopo essere persa una volta, lui l’ha chiamata il fiore autentico. Per lui, allora, gli anni del fiore del tempo giusto sono andati via, ma il periodo del fiore autentico non è ancore arrivato. Proprio in questo momento, lui ha perso il padre.
Zeami, pero, si è impegnato di cercare la sua strada con dedizione, ogni tanto riferendosi anche all’arte del concorrente. Lui non solamente era un bravo attore ma anche un autore genio, cioè lui ha scritto tanti scenari e saggi su Noh per tramandare ai posteri. Nel suo libro, lui ha paragonato spesso il fascino dell’arte al fiore. Qualsiasi fiore non può mai rimanere eternamente fiorito bello. La bellezza vera del fiore si trova nel fatto che cade una volta e fiorisce di nuovo. Cosi, tutti gli attori, non soddisfacendo di solo una cosa, devono cercare sempre una nuova espressione. Cambiando l’aspetto, l’arte può attirare di più l’interesse degli spettatori. Comunque, si può dire che lui aveva un punto di vista molto realistico.

Per quanto riguardo al “fiore”, Zeami ha scritto anche cosi:

È il vero fiore se si nascondi, se no, non è il fiore.

Questa è la frase più famosa fra tutti i detti suoi. Questo pero, non vuol dire che c’è un fiore particolare da nascondere, nemmeno un’espressione insinuante basando sul misticismo. Piuttosto, lui ha voluto dire che tutte le intenzioni della regia, tenendole solo nel cuore d’attore segretamente, non devono essere mai notati dagli spettatori.