sabato 27 ottobre 2012

Il fàscino delle città antiche (16)~Enryakuji (3)~

Sopra, il Monte Hiei
Sotto, Konpon Chudo

Dopo di che, coll’ingrandimento del potere di Samurai, Enryakuji spesso era diventato il loro bersaglio. In 1435, dallo Shogun dell’epoca, in 1499 invece, da un Samurai potente, era attaccato e bruciato qualche edificio importante. Il momento critico più grave, però, era successo in 1571. In questo periodo, Enryakuji, tenendo circa 4000 monaci e soldati, era grandissimo potere sia all’aspetto finanziario sia a quello della forza armata, quindi, per il governatore oppure per qualsiasi Samurai ambizioso che voleva ottenere il primo posto, era l’ostacolo molto fastidioso.
In quest’anno 1571, l’uomo più potente in Giappone era Oda Nobunaga. Per quanto riguardo a Nobunaga, ho intenzione di scrivere più dettagliatamente dopo alla “Storia di Samurai”, perciò adesso solo tenete presenti che lui era l’uomo veramente razionale e di animo molto forte e crudele da non tollerare nessun ostacolo per il suo passo.
Comunque, in 1571, Enryakuji era reso in cenere interamente e la maggioranza dei monaci, includendo i bambini, era ammazzata dall’ordine di Nobunaga.

A proposito, a questo momento, per il monaco ufficiale era proibito a sposare, quindi teoricamente non ci dovevano essere “i bambini”…. Anche questa cosa può essere uno degli episodi che raccontano la corruzione dei monaci dell’allora.

Dopo, Enryakuji era ricostruito e la luce della verità era rimessa, perché era restituita da un altro tempio che aveva tenuto quella smembrata. L’edificio più importante si chiama “Konpon Chudo (significa l’edificio centrale e fondamentale)” che è considerato proprio il posto più sacro nel Monte Hiei.
Questo Konpon Chudo era costruito dove ci fu proprio la capanna di Saicho. Dopo, lui aveva aumentato gradualmente le altre costruzioni e poi, come ho già menzionato, dai suoi bravi discepoli successivi ne era ingrandita man mano la scala fino all’apparenza di oggigiorno.

Adesso, purtroppo il Buddismo in Giappone è calunniato spesso come “ quello che serve solo al funerale” ma, alcuni buddisti sinceri, facendo ogni tanto le pratiche molto ascetiche, cercano la strada migliore per rendere la pace al mondo. Infatti, qui al Monte Hiei, da 1987 si è tenuta ogni anno “La riunione della preghiera per la pace dai religiosi mondiali”, e in quest’anno, commemorando 25° anniversario, anche Papa ha mandato il messaggio. Questa riunione si tiene sempre ad agosto e il tema di quest’anno era “La violenza della calamità naturale e il ruolo dei religiosi”, basandosi su quel grave danno successo in 11 marzo 2011 in Giappone.

lunedì 22 ottobre 2012

Il fàscino delle città antiche (15)~Enryakuji (2)~

Sopra, il Monte Tiantai
Sotto, la foto di un Sohei

Saicho, essendo scelto come il borsista governativo (consultate per favore “La vita di Kukai(2)” ), ha studiato circa due anni in Cina la dottrina di Tiantai, basata sul Saddharmapundarika-sutra. Lui era partito per Cina nello stesso tempo di Kukai. E poi, quasi miracolosamente solo due navi (cioè l’una in cui stava lui e l’altra Kucai) erano arrivate a Cina, invece le altre due erano naufragate.
Dopo essere tornato in Giappone, mentre serviva a guarire una malattia dell’imperatore Kammu con la preghiera, Saicho ha fatto ogni sforzo per costruire Kaidan-in (il nome del Centro che conferisce il titolo di monaco ufficiale) e sette giorni dopo la sua morte, lo era autorizzato. Allora, questo tempio era chiamato “Hieizanji (il tempio del Monte Hiei)” e al prossimo anno era cambiato il nome a Enryakuji. “Enryaku” era proprio Gengo(consultate per favore “Todaiji (1)”) di quest’època. Solitamente, il tempio che era messo il nome di Gengo è considerato molto importante. In questo caso, l’intero Monte Hiei è considerato come un tempio.
Dopo la sua morte, sono usciti numerosi discepoli eccellenti ed Enryakuji prosperava sempre come il centro religioso in Giappone. Nel medioevo però, la parte amministrativa era occupata quasi costantemente dai figli non ereditari dell’imperatore oppure della famiglia di Fujiwara. All’inizio, loro entravano in Enryakuji con la scusa di studiare il Buddismo, ma essendo della famiglia potente e ricca, hanno cominciato a ottenere la posizione molto importante nel tempio. Cosi, il tempio stesso è diventato ricco e potente e anche il numero di Shoen (consultate per favore “La Storia di Samurai (5)”) che possedeva era enorme. Il tempio Enryakuji quindi, aveva bisogno di mantenere la forza militare per proteggere questi beni. È nato cosi, il gruppo molto particolare chiamato Sohei (significa il monaco armato). Questo tipo di monaco, non essendo della famiglia buona, era fuori dalla carriera dapprima e normalmente violento e brutale. Quando succedeva qualcosa non piacevole per loro, subito andavano direttamente alla corte imperiale per imporre la loro richiesta, portando la portantina di Sannou Gongen (una divinità simbolica del Monte Hiei, nata dal sincretismo di Buddismo e Scintoismo). Siccome questa divinità era rispettata da tutti (includendo l’imperatore), nessuno poteva trascurare la richiesta di questo gruppo dei monaci armati. In un libro storico, c’è scritto che, anche quello Shirakawa, l’imperatore molto dispotico (consultate “La storia di Samurai (5)”), ha lamentato dicendo cosi:

Nell’attuale Giappone, ci sono tre cose che non posso dominare. L’una è l’acqua del fiume Kamo (che causava spesso l’alluvione), le altre due sono i dadi e il gruppo di Sohei.

giovedì 18 ottobre 2012

Il fàscino delle città antiche (14)~Enryakuji (1)~

Sopra, la statua di Saicho
Sotto, il suo ritratto

Enryakji è il nome del tempio buddista che si trova nel Monte Hiei. Dall’ottavo secolo fino ad adesso, nonostante che fossero state molte complicazioni, questo tempio occupava sempre la posizione importante nel mondo religioso in Giappone. Il fondatore si chiama Saicho (vissuto da 767 a 822) che era entrato nella vita religiosa a 12 anni. A quest’època, solo dieci uomini potevano diventare il monaco statale in un anno e lui Saicho, camminando sempre la strada d’èlite, ha studiato Saddharmapundarika-sutra nel tempio Todaiji a Nara.  (Allora, Todaiji era non solo un tempio buddista ma anche l’università per chi voleva studiare il Buddismo)
Quando aveva 18 anni, Saicho era entrato nel Monte Hiei e dopo aver studiato la dottrina della setta Tientai in una capanna povera costruita da se stesso, ha deciso di fondare una setta religiosa basando su quel sutra summenzionato. Saicho era un uomo molto introspettivo e secondo la sua biografia, lui ha detto “Sono pessimo!” a questo momento.
A proposito, la setta Tientai era fondata nel 6° secolo da Zhi-yi, un monaco cinese che si era isolato nel Monte Tientai, quindì era dato questo nome alla sua setta.
Saicho ha inciso una statua di Budda Bhaisajyaguru (Budda Medico), e poi ha generato una luce votiva dall’olio di ravizzone. Questa luce, essendo chiamata quella di verità eterna, è rimasta accesa ancora adesso. Il periodo della sua attività era proprio il momento in cui la capitale fu spostata da Nara (via la città di Nagaoka per 10 anni) a Kyoto. L’imperatore dell’època, chiamato Kanmu, abbandonando il vecchio Buddismo di Nara, ha voluto fondare il nuovo Buddismo di Heian (il nome di dinastia di Kyoto, da 794 a 1192) con Saicho. L’imperatore Kanmu però, ha perdonato di costruire solo 3 templi buddisti in Kyoto, cioè Saiji, Toji e poi Enryakuji come i templi da proteggere l’imperatore e lo Stato, perché lui non ha voluto ripetere la stessa storia a Nara in cui ci furono tanti templi buddisti che ebbero troppo potere. Saiji significa il tempio dell’ovest, invece Toji è quello dell’est, perché questi due si trovarono ai due lati (ovest ed est) di Rashomon (significa la porta principale della capitale).
La gente di quest’època, ovviamente non avendo nessuna conoscenza scientifica, contava sempre su “Fusui (Umyang chirisol)” e “Yin-Yang”.
Per decidere le cose più importanti dello Stato, loro le stabilivano per la predizione e poi quando succedeva la carestia o epidemia, solitamente pregavano la divinità e Budda, oppure compivano un rito di purificazione. Comunque, non ci avevano nessuna altra maniera da trattare. La capitale di Kyoto quindi, era scelto basando sull’idea di Fusui, perché era circondata dalle montagne su tre lati (nord, est e ovest) e considerata come il posto più ideale per proteggere dai nemici esterni. Secondo l’idea di Fusui, il nord è protetto da Genbu (la divinità dell’acqua che è rappresentata nella forma di una tartaruga avvolta da un serpente), il sud è da Suzaku (divinità di uccello rosso), l’est è da Seiryu (divinità di drago blu) e l’ovest è da Byakko (divinità di tigre bianca). Cosi, quattro direzioni cardinali della capitale sono protette bene, ma doveva essere protetta anche la direzione di nord-est, perché si credeva che entrassero gli spiriti maligni da lì. Il Monte Hiei era situato proprio a nord-est di Kyoto, perciò il tempio Enryakuji era costruito in questo monte per non far avvicinarsi nessun diavolo.  

lunedì 15 ottobre 2012

La storia di Samurai (30)


Sopra, due illustrazioni di Ashikaga Tadayoshi

Durante il combattimento contro Takauji, Godaigo ha perso tanti vassalli fedeli. Takauji non ha voluto ammazzare Godaigo, però ha fatto salire al trono l’altro principe (quello della genealogia del fratello del nonno di Godaigo). Naturalmente, Godaigo che ha voluto far succedere suo figlio nel trono, era scontentissimo. Infatti, lui è scappato al Monte Yoshino, lasciando Kyoto. Questo Monte Yoshino, da molto tempo, è stato famoso come il luogo in cui la persona importante progettava di riprendere il potere dopo aver perso la lotta politica. E poi anche come la rocca era sicurissima e tanto difficile di essere attaccato. Inoltre, era il punto principale del traffico, cioè era aperta la finestra sia per l’est sia per l’ovest.
Godaigo ha dominato sempre lì come l’imperatore, quindi a quest’època, ci sono state due corti imperiali diverse in Giappone. Quella di Godaigo si chiamava la corte del sud (perché Yoshino si trova alla direzione del sud di Kyoto), invece quella dell’imperatore di Kyoto era la corte del nord.
Tra poco, Kitabatake Akiie e Nitta Yoshisada ambedue erano caduti sul campo di battaglia uno dopo l’altro. Akiie morì all’età di 21 anni. Si può dire che come il ragazzo di famiglia nobile (non Samurai) ha combattuto veramente bene. E poi, lui era il ragazzo coraggioso che non ha seguito Godaigo ciecamente. Sette giorni prima di morire, lui ha spedito una lettera a Godaigo in cui era scritta la deficienza della politica sua in sette punti.
Era troppo tardi, però….
All’anno prossimo, Godaigo era morto a 52 anni. Volendo sempre tornare a Kyoto, ha avuto il momento supremo nel Monte Yoshino con grande amarezza. Dopo, uno di figli suoi di 12 anni è successo a suo padre.

Allora, vorrei parlare adesso di Ashikaga Takauji. La famiglia Ashikaga era discendente del secondo figlio di Minamoto no Yoshiie (consultate per favore “La Storia di Samurai (3) e (4)”). Siccome il sangue di Minamoto no Yoritomo (il fondatore del regime shogunato a Kamakura), il discendente diritto del primo figlio di Yoshiie, era interrotto alla terza generazione, si può dire che Ashikaga era famiglia in linea diretta di Minamoto.
A 7 di novembre di 1336, Takauji era riuscito a fondare finalmente il governo shogunato a Kyoto. Lui ha lasciato gli affari di Stato a suo fratello giovane chiamato Tadayoshi e Takauji stesso, rimanendo sempre allo Shogun, ha amministrato solo gli affari militari. Per quanto riguardo al carattere di due fratelli, secondo uno studioso della storia, Takauji era generoso ma un po’ negligente, invece Tadayoshi era intelligente, severo e un po’ freddo.
Tadayoshi governava considerando principalmente di mantenere l’ordine in modo che potesse accentrare i poteri nella sua mano.
Comunque, cominciò così il regime di due teste.

venerdì 12 ottobre 2012

La storia di Samurai (29)

Sopra, la statua di Kusunoki Masashige
Sotto, il suo ritratto

Takauji, per calmare una rivolta, è andato a Kamakura e dopo aver adempito la sua carica, ha cominciato a comportarsi come lo Shogun.
Godaigo, volendo ostinatamente sottometterlo, gli ha ordinato di tornare a Kyoto ma, Takauji l’ha rifiutato. Cosi, la relazione di Godaigo e Takauji è peggiorata ed è cominciata la guerra civile.
Quello che era scelto come il generale per dare la caccia a Takauji era Nitta Yoshisada. I due rivali combattevano a Hakone e Izu e Takauji, dopo aver vinto in entrambi i campi, è arrivato fino a Kyoto. Godaigo, quindi è dovuto scappare a Sakamoto (si trova nell’attuale provincia di Shiga).
D’altra parte, Kitabatake Akiie, appena saputo la rivolta di Takauji, ha raccolto i soldati della zona nord-est e ha cominciato a marciare verso a ovest. Lui, dovunque andasse ha vinto, e alla fine è riuscito a riprendere Kyoto da Takauji. Naturalmente anche Godaigo è tornato alla capitale.
Takauji è fuggito fino a Kyushu, volendo risollevarsi in questa terra. All’inizio, lui ha avuto grave difficoltà, perché quasi tutti i Samurai non sono voluti diventare ribelli contro l’imperatore. Takauji, però, amministrando Kyushu dal tempo, alla fine è riuscito ad assumere il comando in questa zona.

A proposito, c’era un vassallo fedele di Godaigo chiamato Kusunoki Masashige. Lui, nonostante che non fosse stato di famiglia buona come Samurai, ha contributo molto bene a portare la vittoria a Godaigo. Lui era anche l’uomo molto intelligente, quindi ogni tanto ha dato un consiglio al suo padrone di migliorare la relazione con Takauji ma, Godaigo non gli ha voluto dare orecchio.
Quando Takauji è partito da Kyushu per Kyoto alla testa di un grande esercito, quello che lo affrontava era Yoshisada. (Akiie era già ritornato a Oushu) E Godaigo ha ordinato di aiutarlo a Masashige, ma lui ha consigliato di far retrocedere l’esercito di Yoshisada. L’idea di Masashige era far entrare Takauji in Kyoto una volta, e poi da due parti (cioè Masashige e Yoshisada) attaccarlo. Facendo cosi, secondo lui, ci sarà stata possibilità di vincere.
Gli studiosi posteri dicono che questo consiglio di Masashige era molto ragionevole. Unico problema era che Godaigo non sapeva bene la strategia. Infatti, lui, non ascoltando Masashige, l’ha forzato ad andare a Minatogawa (si trova nell’attuale città di Kobe) per soccorrere Yoshisada.
Masashige ha dovuto seguire quest’ordine per forza, anche se avesse previsto la sconfitta. Si svolgeva la furiosa battaglia e alla fine, Masasige, riconoscendo la disfatta, si è suicidato.

Per quanto riguardo a Masashige, lui è stato considerato cosiddetto “lo specchio del vassallo fedele per l'imperatore”, soprattutto fino al periodo della seconda guerra mondiale. Naturalmente, dopo questa guerra, il Giappone ha cominciato a camminare alla modernizzazione e democrazia, quindi questo modo di dire (cioè, lo specchio e cosi via) è quasi scomparso. Lui Masashige, però, sta guardando sempre il palazzo imperiale ancora adesso nella forma della statua di bronzo.

lunedì 8 ottobre 2012

La storia di Samurai (28)

Sopra, la statua di Moriyoshi
Sotto, il suo monumento costruito nel monte Hiei

Godaigo aveva tanti figli (in totale 32!) e quello che spiccava fra loro era Moriyoshi. Lui, prima fu il soprintendente del tempio buddista Enryakuji (si trova nel Monte Hiei), però da molto tempo, per prepararsi al combattimento contro Hojyo in un prossimo futuro, si era esercitato sempre nelle arti marziali. Perciò, lui fu chiamato furtivamente il principe che aveva indossato un’armatura sotto il vestito di monaco. Naturalmente lui era anche uno delle persone di merito alla battaglia contro Hojyo. Moriyoshi ma, avendo un’ambizione di diventare lo Shogun e in realtà, dopo la vittoria, accompagnato sempre da tanti soldati, si comportava apertamente come se lo fosse. Innanzi tutto, lui era il figlio dell’Imperatore Godaigo, ed era sicuro che questo fatto gli avesse dato la grande fiducia in se stesso (forse fin troppo). Per lui, il massimo rivale era Takauji. Infatti, lui ha chiesto a suo padre di dargli il titolo dello Shogun e Godaigo l’ha dovuto approvare. C’era però, un grosso problema. Perché, Moriyoshi aveva già emesso tanti atti dei premi ai guerrieri per attirarli dalla sua parte e ovviamente tutti gli hanno chiesto di mettere in pratica questa promessa.
D’altra parte, per Godaigo che voleva decidere tutti gli affari statali solo da se stesso, questo era la situazione molto grave. Takauji anche, ha fatto varie azioni in segreto per escludere il suo rivale. Di conseguenza, Moriyoshi era cacciato via dalla posizione dello Shogun ed esiliato. I suoi seguaci anche, abbandonandolo, hanno parteggiato per Takauji e alla fine, Moriyoshi era ucciso avvelenato da fratello di Takauji.
Come ho menzionato nella sezione della “Storia di Samurai 27”, la politica di Godaigo non andava tanto bene. Fra gli adulatori per lui, i Samurai hanno cominciato a comportarsi come se fossero i nobili improvvisati e questi invece, hanno provato d’esercitarsi nelle arti marziali nonostante che non fossero adatte al loro carattere. I costumi erano corrotti e ci sono stati ladri e assassini dappertutto nella città di Kyoto. I cittadini, provando una collera violenta, hanno messo spesso i cartelli sulla riva del fiume di Kamo, su cui erano scritte allusioni pungenti alla politica di Godaigo.
La voce del rancore era uscita anche dalla bocca dei contadini. Perché, Godaigo ha aumentato la tassa per costruire il nuovo palazzo imperiale.

A proposito, non solo in Giappone ma anche tutto nel mondo sarà uguale che, quando è nato il potere politico nuovo, capita normalmente qualche rivolta dagli elementi sopravvissuti dell’ex-governo. Il governo di Godaigo non era eccezionale. All’inizio, erano le piccole rivolte causate da ex-vassalli di Hojyo nella campagna, ma queste erano gradualmente ingrandite fino a coinvolgere i normali Samurai e anche un nobile.
Queste rivolte erano represse quasi tutte, ma quella causata da un nobile ha colpito molto Godaigo, perché era veramente caso raro che un nobile scoppiasse una rivolta contro l’imperatore….. Questo nobile chiamato Saionji era grande famiglia e quando Hojyo era stato fiorente, aveva servito come il ponte fra Kyoto e Kamakura. Perciò era stato sempre trattato bene da Hojyo e per questo motivo Saionji era escluso dal governo di Godaigo.
Comunque, questa rivolta anche era repressa prima d’ingrandirsi, ma era diventata una chiave per introdurre il governo di Godaigo allo scioglimento.

giovedì 4 ottobre 2012

La storia di Samurai (27)



Sopra, due ritratti di Ashikaga Takauji
Sotto, la illustrazione di Nitta Yoshisada


D’altra parte, dopo essere caduta la famiglia Hojyo, nella zona Kanto (la parte orientale del Giappone) si svolgeva la lotta forte per prendere l’iniziativa fra due Samurai, Nitta Yoshisada e Ashikaga Takauji. Ambedue sono discendenti di Minamoto ed è inutile dire che erano le persone di merito per la vittoria sulla famiglia Hojyo. Alla fine, Yoshisada, avendo perso il potere, è andato a Kyoto per diventare il vassallo fedele di Godaigo. Invece Takauji, facendosi una posizione delle solide basi nella zona di Kanto, è cominciato a inserirsi anche nella zona Oushu. Ovviamente, la corte imperiale è stata in allarme per questa situazione. Infatti, questa circospezione per Takauji poteva essere uno dei motivi più forti che Godaigo ha mandato un principe a Oushu.
Quello che ha governato Oushu in pratica però, era Akiie anzi che il principe. Akiie, nonostante che fosse stato giovane di 16 anni, era molto bravo come il governatore. Appena arrivato a Oushu, lui ha fondato le varie organizzazioni necessarie per amministrare ogni angolo di questa zona.
Takauji, non potendo trascurare questa situazione, ha escogitato una contromanovra. Cioè, a sfondo della forza militare forte, lui ha chiesto all’imperatore di dargli il diritto di essere il generale in Kamakura(=Kanto) e la corte imperiale glielo ha dovuto permettere. Questo si poteva dire che era l’esito nato proprio dal compromesso. La corte imperiale, invece di permettere ad Takauji il diritto suddetto, ha voluto accattivarlo nel nuovo potere politico di Godaigo.
La storia risale a un po’ prima. Quando Godaigo è tornato a Kyoto, quello che già faceva l’azione minacciosa era Takauji. Dopo essere caduto Tandai di Hojyo, Takauji ha controllato questa città con le armi come se fosse lo Shogun. Siccome lui era la persona di merito numero uno alla battaglia, Godaigo gli ha dato l’alto grado ufficiale, ma non l’ha nominato alla posizione importante nel governo. Takaji, però ha ottenuto non solo il diritto di essere il generale in Kamakura ma anche il diritto amministrativo nella zona Chinzei (attuale Kyushu). Questo significa che lui ha guadagnato il diritto di controllare due zone più importanti per un Samurai. Inoltre, a Kyoto, lui è  anche riuscito a incorporare il personale dell’ex-Tandai nella sua parte. Infatti lui, nonostante che fosse il più grande personaggio influente nel potere politico di Godaigo, non osando stare sul palcoscenico dove batte il sole, ha mandato il suo proposito di consolidare la base passo a passo.

lunedì 1 ottobre 2012

La storia di Samurai (26)

Sopra, la statua di Kitabatake Akiie
Sotto, la sua tomba


L’imperatore Godaigo si è infiammato d’ideale. Lui, da molto tempo, teneva sempre nel cuore il motto “Tornare al 10° secolo”, quando la società aristocratica centrando l’imperatore regnava tutto il Giappone. Lui sognava proprio di ricostruire questo periodo, in cui non c’era nessun altro potere che l'imperatore. Cioè, non esisteva il governo di Samurai neanche Insei (politica fatta dall’imperatore ritirato) e Sesshou- Kanpaku (il capo della famiglia Fujiwara molto potente) a questo periodo.
Godaigo ha cercato di riprendere il sistema Ritsu-Ryo che non funzionava bene allora, desiderando tenere tutto il potere da lui stesso. Per realizzare questa cosa, lui ha dovuto rompere la fissazione della nascita e il sistema ereditario. Perché, già dalla metà del periodo Heian, diventava l’abitudine di essere successa una certa posizione ufficiale da una determinata famiglia. E nel periodo Kamakura, questa tendenza è stata rafforzata di più. Capitava anche la situazione che un certo ufficio statale è stato amministrato sempre da una determinata famiglia ereditariamente.
Godaigo ha provato a distruggere questo tipo del sistema. Lui ha voluto imitare la dinastia Song, dove l’imperatore dispoticamente governava lo Stato assumendo elementi bravi ampiamente senza riguardo alla nascita e la famiglia.
Lui ha praticato le varie riforme, e soprattutto quando lui ha fatto cambiare tutti i capi degli otto ministeri, tutte le anime erano veramente sbalordite.
Comunque, quello che ha fatto Godaigo era troppo radicale. Si può dire che lui ha avuto troppo fretta. Per quanto riguardo al diritto territoriale (che era il problema più importante per tutte le famiglie), lui ha dichiarato di decidere tutto solo con il documento del suo ordine. Questo era veramente nozionistico e inattuale, perciò è crollato solo circa un mese dopo.
Il regno diretto dall’imperatore…Dire era facile, ma tanto difficile praticare. Perché si prevedeva la forte opposizione da quelli che facevano la parte del leone col diritto acquisito, come i nobili e i grandi templi. Cosi, le varie politiche di Godaigo man mano si sono avvicinate a limite e cominciate a farsi vedere la situazione senza uscita.

Allora, in questo periodo, la zona Oushu (nord-est Giappone) com’era?
Dopo essere distrutta la famiglia Fujiwara da Minamoto no Yoritomo (consultate per favore “la storia di Samurai (14)”), fino quando il governo di Kamakura è caduto, questa zona è stata messa nella condizione come se fosse la colonia di Hojyo. I Samrai di questa zona quindi, aveva forte antipatia per Kamakura. Godaigo, per unificare e governare questa gente, ha mandato a Oushu uno di suoi figli come l’amministratore, facenndogli accompagnare un vassallo di fiducia chiamato Kitabatake Akiie.