mercoledì 26 dicembre 2012

La storia di Samurai (45)

Sopra, il ritratto di Saverio
Sotto, la linea di navigaione che lui ha preso

Fondamentalmente, anche in questo periodo di Edo, la religione principale era il Buddismo, ma non era escluso lo Scintoismo come al solito. Inoltre, nella società di Samurai, Zhu-zi-xue (l’idea sviluppata dal Confucianesimo) occupava la posizione molto importante.
La società di Samurai era assolutamente quella verticale. Cioè, sul vertice della gerarchia è stato lo Shogun, e poi sotto di lui sono stati vari vassalli suoi e i Daimyo. E anche ogni Daimyo aveva i suoi vassalli. E ogni vassallo era il più potente nella sua famiglia (solitamente, la moglie e i figli erano obbligati a obbedire al capofamiglia).
“Essere fedele al signore e devoto ai genitori” era il più importante nella società di Samurai e questo modo di pensare era proprio derivato dal Confucianesimo. “Scommettere la vita per il suo signore” e “l’ordine del padre è tassativo”, queste due cose erano il nucleo dello spirito di Samurai.
Il governo di Tokugawa, pero, ha dovuto affrontare allora un nuovo problema religioso: Era cattolicesimo.
I giapponesi, dal tempo antico, avevano sempre comunicato con la gente asiatica come cinesi, coreani, indiani ecc, ma nell’anno 1549, loro hanno incontrato per primo con gli europei, cioè il gruppo missionario condotto da Francisco Xavier (Saverio). La comitiva, partendo da Goa (in India) in aprile 1549, in agosto dello stesso anno, è arrivata a Satsuma (la presente provincia Kagoshima , situata alla parte meridionale nell’Isola di Kyushu). Saverio pero, pensando che fosse meglio di propagare nella capitale, è andato a Kyoto ma non ne ha avuto successo e in via di ritorno a Kyushu, finalmente è riuscito a ottenere il permesso per la propaganda dal signore feudale della zona di Yamaguchi (situata nella parte dell’estremo ovest in Honshu).
Fino a questo momento, non sapendo bene l’abitudine del Giappone, lui non ha potuto attirare tanto interesse dei giapponesi e poi ha causato ogni tanto anche il contrasto con i buddisti. E alla fine, lui ha capito che non doveva mancare il regalo per il signore per la sua attività….
Dopo aver acquisito circa 500 credenti in Yamaguchi, lui, accorgendosi di nuovo dell’importanza di Cina per propagandare tutto nell’Asia, ha deciso di tornare una volta in Goa. E mentre stava provando ad andare in Cina (che non era tanto facile), si è ammalato e morto a 46 anni.