lunedì 5 novembre 2012

La storia di Samurai (32)


La statua e il ritratto di Ashikaga Yoshimitsu
Alla sezione precedente, ho scritto che succedeva l’opposizione fra padre e figlio (cioè Takauji e Tadafuyu). Questo conflitto, però, non era la cosa che succedeva solo nella famiglia di Ashikaga. Come ho già menzionato, a quest’època, la ricchezza di una famiglia era basata sulla grandezza del terreno che possedeva. Fino al periodo di Kamakura, quando è morto il capo famiglia, il terreno era diviso a tutti i figli ugualmente. Facendo cosi, ma, il terreno era frazionato man mano e ai discendenti futuri, capitava che la fetta d’ognuno diventasse troppo poco. Infatti, verso la fine del periodo di Kamakura, era stabilito il sistema d’essere successi tutti i beni da un solo figlio ereditario. Allora, gli altri figli come potevano vivere?
C’erano solamente due maniere per loro. Cioè, se lui volesse stare sulla medesima posizione di suo fratello maggiore, avrebbe dovuto vivere indipendentemente (che non è stato tanto facile!), seno non c’era l’altro modo che diventare il suddito di suo fratello.
Perciò, dopo 14° o 15° secolo, nella famiglia di Samurai, capitava spesso la lite per l’eredità fra i fratelli.

Takauji, dopo tanti pensieri, ha decidere di fondare il regime shogunato a Kyoto (perché, lui era in dubbio prima per scegliere o Kyoto o Kamakura, come la città da mettere la sua sede) ma, non potendo trascurare la parte orientale, ha mandato uno di figli suoi a Kamakura come l’amministratore. D’altra parte, in Kyushu l’uno dei principi di Goaigo, chiamato Kaneyoshi governava quasi tutta la parte, quindi la famiglia di Ashikaga era in situazione che non riusciva a toccarla.
Questa gloria di Kaneyoshi, però non durava molto tempo. A periodo del regno di Ashikaga Yoshimitsu, terza generazione da Takauji, Kaneyoshi era attaccato da un generale mandato da Yoshimitsu e dopo due anni di combattimento, cacciato via. Cosi, la famiglia di Ashikaga è riuscita finalmente (o stentatamente) a sedare la zona di Kyushu.

Entrando nel periodo di Yoshimitsu, la famiglia di Ashikaga ha sottomesso quasi tutta la parte di Giappone e ha avuto il momento più stabile e fiorente come il regnatore. Lui, cercando di diminuire il potere dei suoi vassalli troppo potenti da un lato, si è impegnato di pacificare la relazione con la corte del sud dall'altro. Si può dire che, proprio era lui che ha consolidato le fondamenta del governo shogunato di Ashikaga.
Lui ha costruito il palazzo del fiore (chiamato cosi all’època) sulla via di Muromachi, (perciò questo regime si chiama anche il governo di Muromachi nella nostra storia), facendo il commercio con Ming di Cina ufficialmente, ha accumulato un’enorme fortuna. E dopo aver ceduto la posizione dello Shogun a suo figlio a 37 anni, diventava il monaco (ma, come forse già Voi sapete, questo non significa che lui faceva la vita stoica…) e ha costruito una villa grandiosa a Kitayama (la zona del nord-ovest in Kyoto). Questa villa è veramente quello che è diventato il tempio buddista Rokuon zenji, alias il tempio Kinkakuji (padiglione d’oro) dopo la sua morte.
Ceduta la posizione dello Shogun a suo figlio, lui, però, continuava tenere sempre il vero potere come il governatore. D’altra parte, invitando spesso i nobili, i generali e gli artisti alla sua villa (chiamata Kitayama-dai), lui si è divertito a fare i diversi piaceri come comporre Waka, indovinare l’incenso, ascoltare la musica e fare la meditazione dello Zen ecc. Lui ha usato la sua villa come una specie del salone culturale per le persone colte, perciò questo periodo si chiama anche quello della cultura di Kitayama.
Fra le varie attività di Yoshimitsu, una delle cose che meritano una menzione speciale è proprio quella che ha protetto e sostenuto il fondatore del teatro di Noh, chiamato Zeami.
Riguardo a Noh e Zeami, ho intenzione di scrivere un giorno magari nella sezione di “Intervallo”, quindi adesso tenete presenti solo questo fatto.