venerdì 12 ottobre 2012

La storia di Samurai (29)

Sopra, la statua di Kusunoki Masashige
Sotto, il suo ritratto

Takauji, per calmare una rivolta, è andato a Kamakura e dopo aver adempito la sua carica, ha cominciato a comportarsi come lo Shogun.
Godaigo, volendo ostinatamente sottometterlo, gli ha ordinato di tornare a Kyoto ma, Takauji l’ha rifiutato. Cosi, la relazione di Godaigo e Takauji è peggiorata ed è cominciata la guerra civile.
Quello che era scelto come il generale per dare la caccia a Takauji era Nitta Yoshisada. I due rivali combattevano a Hakone e Izu e Takauji, dopo aver vinto in entrambi i campi, è arrivato fino a Kyoto. Godaigo, quindi è dovuto scappare a Sakamoto (si trova nell’attuale provincia di Shiga).
D’altra parte, Kitabatake Akiie, appena saputo la rivolta di Takauji, ha raccolto i soldati della zona nord-est e ha cominciato a marciare verso a ovest. Lui, dovunque andasse ha vinto, e alla fine è riuscito a riprendere Kyoto da Takauji. Naturalmente anche Godaigo è tornato alla capitale.
Takauji è fuggito fino a Kyushu, volendo risollevarsi in questa terra. All’inizio, lui ha avuto grave difficoltà, perché quasi tutti i Samurai non sono voluti diventare ribelli contro l’imperatore. Takauji, però, amministrando Kyushu dal tempo, alla fine è riuscito ad assumere il comando in questa zona.

A proposito, c’era un vassallo fedele di Godaigo chiamato Kusunoki Masashige. Lui, nonostante che non fosse stato di famiglia buona come Samurai, ha contributo molto bene a portare la vittoria a Godaigo. Lui era anche l’uomo molto intelligente, quindi ogni tanto ha dato un consiglio al suo padrone di migliorare la relazione con Takauji ma, Godaigo non gli ha voluto dare orecchio.
Quando Takauji è partito da Kyushu per Kyoto alla testa di un grande esercito, quello che lo affrontava era Yoshisada. (Akiie era già ritornato a Oushu) E Godaigo ha ordinato di aiutarlo a Masashige, ma lui ha consigliato di far retrocedere l’esercito di Yoshisada. L’idea di Masashige era far entrare Takauji in Kyoto una volta, e poi da due parti (cioè Masashige e Yoshisada) attaccarlo. Facendo cosi, secondo lui, ci sarà stata possibilità di vincere.
Gli studiosi posteri dicono che questo consiglio di Masashige era molto ragionevole. Unico problema era che Godaigo non sapeva bene la strategia. Infatti, lui, non ascoltando Masashige, l’ha forzato ad andare a Minatogawa (si trova nell’attuale città di Kobe) per soccorrere Yoshisada.
Masashige ha dovuto seguire quest’ordine per forza, anche se avesse previsto la sconfitta. Si svolgeva la furiosa battaglia e alla fine, Masasige, riconoscendo la disfatta, si è suicidato.

Per quanto riguardo a Masashige, lui è stato considerato cosiddetto “lo specchio del vassallo fedele per l'imperatore”, soprattutto fino al periodo della seconda guerra mondiale. Naturalmente, dopo questa guerra, il Giappone ha cominciato a camminare alla modernizzazione e democrazia, quindi questo modo di dire (cioè, lo specchio e cosi via) è quasi scomparso. Lui Masashige, però, sta guardando sempre il palazzo imperiale ancora adesso nella forma della statua di bronzo.