sabato 30 giugno 2012

Intervallo (13) ~La vita di Kukai~2

Sopra, una vista del Mare cinese dell'est
Sotto, la riproduzione della nave dell'època antica

Come ho già un po’menzionato nell’articolo di “Horyuji(2)”, nel tempo antico la Cina si credeva che fosse il centro del mondo, perciò quasi tutte le culture giapponesi, originalmente derivavano da questo paese.
Infatti, cominciando dall’anno 630, il Giappone ogni tanto ha mandato il gruppo dei delegati in Cina per introdurre varie cose utili.
Questo invio dei delegati è stato progettato 20 volte irregolarmente, ma n’era realizzato circa 15 volte e nell’anno 894, proprio nel momento che la Tang dinastia ha cominciato declinare era smesso. Per quanto riguardo alla rotta, fino al settimo invio era presa quella settentrionale, cioè via Corea, quindi era abbastanza sicura perché la maggior parte dell’itinerario bastava andare sulla terra. Ma, da quando Giappone e Corea non andavano molto d’accordo, i delegati erano forzati di prendere la rotta meridionale, cioè loro dovevano attraversare il Mare cinese dell’est. Questa rotta era molto più pericolosa rispetto a quella settentrionale. In questa època, ovviamente non c’era quasi niente la conoscenza sia di prevedere il monsone sia di costruire la struttura navale tanto sicura quanto per superare la corrente oceanica. Perciò, sono accaduti spesso i naufragi e di conseguenza, tante persone erano morte o perdute. È considerato che un po’ meno di 50% dei delegati erano colpiti dalla sventura.
Nonostante che fosse questo pericolo, tanti giovani aspiranti erano voluti andarci, ma naturalmente loro dovevano essere scelti dallo Stato. Kukai era scelto come il monaco studente privato. Per gli studenti, ce n’erano due tipi, l’uno era quello ufficiale, l’altro privato. Siccome l’andata e ritorno dei delegati ci volevano circa due anni, quello ufficiale poteva stare in Cina per due anni e poi sono tornati in Giappone con gli altri delegati. Invece lo studente privato come Kukai, era obbligato a starci circa 20 anni. Se mai non veniva l’altro gruppo dei delegati a momento giusto, forse anche per tutta la vita...
Cosi, addirittura c’erano alcuni giapponesi che erano morti in Cina.
All’època, normalmente loro partivano per Cina divisi in 4 nave e in una nave, stavano circa 120~150 persone. Facendo cosi, almeno due navi potevano arrivare in Cina statisticamente…
Kukai si è imbarcato nella nave No.1 con l’ambasciatore (il capo dei delegati). Naturalmente, l’ambasciatore è stato al posto migliore della parte sopra nella nave, invece Kukai nella carena. Ma, dopo la partenza loro erano colpiti da un tifone e le quattro navi erano separate alla rinfusa. Quella di No.1 in cui Kukai è stato, dopo essere in balia delle onde per 34 giorni, stentatamente è arrivata al porto di Fuzhou.
I funzionari cinesi di Fuzhou, hanno avuto dubbi sul gruppo, perché loro stavano nel vestito di stracci e non avevano nessuna carta d’identità. (Il perché non è ben chiara, ma gli studiosi suppongono che il timbro ufficiale fosse tenuto dal vice ambasciatore della nave No.2)
L’ambasciatore ha presentato all'autorità cinese ripetutamente la lettera della spiegazione scritta in cinese, però n’era ignorata tutta quanta.  L’ambasciatore non sapeva più che fare. E alla fine, siccome ha sentito dire che un giovane monaco chiamato Kukai era un esperto nella calligrafia, con la speranza di attaccare ad un solo filo, gli ha chiesto di scrivere la lettera per conto di se stesso.
Ryotaro Shiba (il grande autore soprattutto nel campo del romanzo della storia giapponese) dice cosi:
In questo momento, Kukai, un giovane anonimo che vagabondava nelle montagne e boschi fino a quest’ora, è apparso improvvisamente sul palcoscenico della storia alzando il sipario con la sua mano.