sabato 24 marzo 2012

La storia di Samurai (7)

A quest’època, nella famiglia imperiale c’era un seme di discordia. Quello che l’ha piantato era Shirakawa. Lui ha sposato una donna con Toba e quando il figlio nato fra loro ha compiuto 5 anni, ha forzato a Toba di cedere il trono a questo bambino. Però, c’era una voce strana che, quella consorte di Toba è stata una favorita di Shirakawa dal tempo e poi il bambino (chiamato Sutoku) non era il figlio di Toba ma di Shirakawa.
Quindì, Toba ha odiato molto questo nuovo imperatore Sutoku, ma non ha potuto fare niente finche stava vivo Shirakawa. Quando Shirakawa è morto, è cominciato il contrattacco di Toba. Lui ha fatto la stessa cosa come Shirakawa, cioè ha fatto cedere il trono al suo figlio più giovane sollecitando fortemente Sutoku. Questo imperatore, però, è morto in giovane. Allora Sutoku sperava di far succedere il trono a suo figlio ma, Toba, non glielo ha permesso e ha deciso il fratello giovane (chiamato Goshirakawa) di Sutoku al successore. Naturalmente Sutoku è rimasto molto male. Nello stesso tempo, anche nella famiglia Fujiwara è capitata la lotta intestina.
Di conseguenza, quando Toba è morto, il mondo politico era proprio diviso in due, cioè una parte di Sutoku e l’altra Goshirakawa. Anche se fossero stati nella stessa famiglia, alcuni hanno voluto parteggiare per Sutoku, invece alcuni per Goshirakawa. Questa cosa succedeva non solo in Fujiwara ma anche in Taira e Minamoto.
Per esempio, nella famiglia Minamoto e Fujiwara, il padre, il figlio e i fratelli combattevano rispettivamente come i nemici. Anche Taira no Kiyomori ha dovuto combattere con suo zio.
Kiyomori e Yoshitomo parteggiavano per Goshirakawa, invece lo zio di Kiyomori e padre di Yoshitomo per Sutoku. I figli di Fujiwara anche erano separati in due.
Un giorno, la parte di Goshirakawa ha effettuato un attacco notturno al palazzo di Sutoku e dopo alcune ore della battaglia furiosa, ha vinto.

A proposito, in Giappone, dall’inizio del 9° secolo fino a questo momento (circa per 350 anni) non era eseguita la pena di morte ufficialmente. Invece a quest’occasione è ritornato quest’atto sanguino in un sol colpo. Dall’ordine del capo, Kiyomori e Yoshitomo hanno dovuto decapitare ognuno zio oppure padre. Soprattutto Yoshitomo, nonostante che avesse implorato la grazia per suo padre in compenso del suo premio della gesta, non n'era perdonato, anzi lui era ordinato dal capo (un nobile e marito della nutrice di Goshirakawa, che era incaricato del capo di Stato Maggiore) di ammazzare il padre con la sua mano. Infatti, era rimasto un rancore profondo per questo capo nel suo cuore. Questo doveva essere uno dei motivi forti che Yoshitomo ha causato un’altra rivolta 3 anni dopo di ciò.
Sutoku, essendo ex-imperatore, non era ucciso ma esiliato al paese Sanuki (presente provincia Kagawa nell’isola Shikoku). Lui è voluto tornare alla città di Kyoto un giorno ma non era possibile. Nella vita isolata, lui ha accumulato gradualmente il senso di rancore, mormorando che è mai successo fino ora di esiliare l’imperatore o l'ex-imperatore alla terra cosi lontana.
E poi, per calmarsi lui ha trascritto un sutra e l’ha mandato a Kyoto volendo mettere in un tempio. Però, la corte imperiale non l’ha permesso.
Alla fine, Sutoku ha fatto un giuramento dicendo cosi:
“Ormai, io non posso ottenere la pace neanche per la seconda vita. Perché non mi è dato nemmeno un posto da mettere il sutra che ho trascritto. Allora, io diventerò un grande demonio del Giappone. Questo sarà l’unica maniera rimasta per me.”
E lui, tagliandosi un po’ la lingua, ha scritto una frase del giuramento col sangue. Dopo, lui non ha voluto tagliare i capelli nemmeno l’unghia.
(Quanto è misero e orribile!)

Comunque, questa sommossa è chiamata “La guerra di Hogen (il nome di Gengo allora)” e la storia del Giappone è giunta a una svolta grande e importante dal periodo del nobile a quello del guerriero (Samurai).